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Emanuele Rossi About Emanuele Rossi

Marito, padre e figlio; umbro, spesso connesso, lettore entropico. Scrivo storie e qualche analisi su questioni del mondo. Abbastanza innamorato dell'America e di Londra, del cibo, della birra, del Milan e dei New York Knicks. Sono anche un giornalista e un geologo. Twitter: @de_f_t

Alla fine era stata Hamas a rapire i tre ragazzi israeliani (almeno sembra)

Un alto funzionario di Hamas ha detto a Reuters che furono elementi delle Brigate Ezzedin al-Qassam a "facilitare" il rapimento dei tre studenti israeliani la serata del 12 giugno. I tre yeshiva, Eyal Yifrach (19 anni), Gilad Shaer e Naftali Fraenkel (entrambi di 16), furano catturati mentre facevano autostop in un'area nei pressi di Gush Etsion, tra Hebron e Bethlemme (parte…

Come muoversi contro il Califfato

Il New York Times riporta che Martin Dempsey (Chairman of the Joint Chiefs of Staff, massimo ruolo nelle Forze Armate americane) non ha escluso la possibilità di estendere i raid contro lo Stato Islamico al territorio siriano. Obama sembra fare sul serio (come non potrebbe, ormai?), e non si lascia intimidire dalle minacce che accompagnavano l'esecuzione del giornalista James Foley:…

Che fare con gli ostaggi?

Qualche tempo fa, il New York Times ha pubblicato un articolo di Rukmini Callimachi in cui si spiega molto approfonditamente il comportamento di diversi paesi, davanti al rapimento di un proprio connazionale. Alla luce dell'uccisione del giornalista James Foley, rapito in Siria nel 2012 e decapitato in un video da un soldato dello Stato Islamico, la questione diventa di primaria…

La social media strategy dello Stato Islamico

Il valore documentale e di testimonianza delle immagini della decapitazione del giornalista americano James Foley - scomparso in Siria nel 2012 e giustiziato martedì dai soldati dell'IS - è indubbiamente potentissimo. Tuttavia si è scatenata attorno a quelle stesse immagini una lunga polemica - più in Italia che in altri paesi, a dire il vero. Come se non guardare quel…

Il peso delle lobby mediorientali in USA: il Libano

Il ruolo del Libano nelle attuali questioni di politica estera statunitense è marginale, ma gli Stati Uniti non distolgono mai l'occhio da Hezbollah. Ed è tutta lì la delicata ambiguità delle mosse dell'Amministrazione americana nei confronti di Beirut - d'altronde (per certi versi come per Hamas in Palestina) è proprio la presenza del partito milizia filo-iraniano il maggior elemento di…

Gli yazidi alle armi

"Hanno violentato le vostre sorelle e ucciso le vostre madri, ora è il momento di prendere le armi"; sono queste le parole che risuonano dagli altoparlanti del campo profughi di Nawrouz, in Siria - la prima pausa per gli yazidi, dopo giorni di fuga nelle aspre alture del Sinjar. Il "I Want You" lo fanno suonare i curdi, che hanno…

Il peso delle lobby mediorientali in USA: la Palestina

La delegazione palestinese a Washington si muove con discreta dinamicità alla ricerca di una scossa giusta: di quello che l'ambasciatore Maen Rashid Areikat definisce "l'equilibrio" tra interessi palestinesi e israeliani. L'obiettivo, è colpire l'opinione pubblica americana - storicamente pro-Israele - tanto quanto i legislatori. A Capitol Hill, mai come stavolta, le dichiarazioni dei Rappresentati sono sembrate equilibrate: le immagini che arrivano…

Il peso delle lobby mediorientali in USA: Israele

Se qualcuno crede che l'arma più potente che Israele nasconde nel suo ricco arsenale sia la bomba atomica, si sbaglia. Per lo Stato ebraico non c'è sistema di deterrenza, armamento, tecnologia, più importante degli elettori americani. Mentre tutte le altre realtà mondiali, per prime quelle mediorientali, devono assumere fior di consulenti per portare avanti le proprie istanze tra gli uffici…

Erdogan porta la Turchia nei guai

Quella segnata dal 51,8 per cento alle presidenziali, è l'ottava vittoria elettorale consecutiva per Recep Tayyip Erdogan, primo ministro ininterrottamente dal 2003 e da ieri nuovo presidente della Turchia. Le accuse di corruzione, e di dispotismo, con cui le opposizioni hanno intavolato la campagna nei mesi passati, non sono state sufficienti: il primo sfidante, Ekmeleddin Ishanoglu, ha ottenuto solo il…

Il peso delle lobby mediorientali in USA: l'Iraq e il Kurdistan

Nel ricostruire la decisione di Barack Obama, con cui giovedì ha dato il via libera a raid aerei mirati sull'Iraq - di nuovo, a tre anni di distanza dall'abbandono militare del paese - molti hanno letto l'influenza delle lobby irachene e soprattutto curde. Un'azione di pressione che nelle ultime settimane si era intensificata, con l'IS che si consolidava e all'esercito…

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