Se c’è un’occasione in cui si capisce poco di Europa è precisamente durante i periodici vertici dei capi di Stato e di governo. L’agenda è sempre fitta di argomenti, proposti da una serie di consigli (dei ministri) e soprattutto da quello Affari generali, preparato da Coreper e dal gruppo Antici. C’è troppa confusione: 28 capi di Stato e di governo,…
Enrico Martial
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Ecco il piano B di Germania e Francia sull'Europa post Brexit
Il “Piano B” del tandem franco-tedesco è dunque divenuto pubblico. Come Formiche aveva ricostruito, se ne aveva avuto sentore nel corso della conferenza stampa congiunta Ayrault-Steinmeier del 15 giugno scorso, e ci si era chiesti dove fosse il documento d’emergenza a ridosso della Brexit. E’ stato poi sottoposto nella riunione dei sei ministri degli esteri dei Paesi fondatori, sabato 25…
Ecco il progetto Mogherini su politica estera e sicurezza post Brexit
Federica Mogherini, Alto Rappresentante dell'Unione europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, doveva incontrare il segretario di Stato americano John Kerry nel suo passaggio a Roma, nella giornata di domenica 26 giugno. Invece Kerry ha deciso di cambiare agenda e di incontrare Mogherini a Bruxelles lunedì 27 giugno, prima di andare a Londra per scambiare due opinioni…
Come sarà l'Europa del dopo Brexit
Sabato 25 giugno, il giorno dopo il risultato elettorale sulla Brexit, si è dimesso il Commissario europeo per la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e il mercato unico, Lord Jonathan Hill. Dal novembre 2014 si occupava un portafoglio importante, attribuito come segno di fiducia nei confronti del Regno Unito, e malgrado le critiche sull’eccessivo riguardo per gli interessi della City.…
Cosa propongono Francia e Germania per l'Europa dopo la Brexit
Venerdì, a poche ore dall’esito del voto sulla Brexit, Franz-Walter Steinmeier ha invitato i suoi colleghi ministri degli Esteri dei sei Paesi fondatori (parteciperanno Francia, Germania, Italia, Belgio Paesi Bassi e Lussemburgo) a un incontro in una villa vicino a Berlino, per il giorno successivo, sabato 25 giugno. Insieme all’invito sono emersi – per esempio ne accenna la Frankfurter Allgemeine -…
Vi racconto la rabbia che ha affossato Fassino e fatto vincere Appendino
Piuttosto difficile di questi tempi animare la pattuglia di Scelta Civica di Torino, europeista, riformista, liberaldemocratica, autonoma da destra e sinistra. A giugno 2015 abbiamo provato a parlare con la parte liberale del centro-destra, che si è tirata indietro persino da un confronto in terra neutrale. A luglio nel gran caldo, con Enrico Zanetti e Oscar Giannino abbiamo allora riempito…
Come funzionerà il welfare del futuro
Non solo mancheranno i soldi per le pensioni dei baby boomers, come annuncia Tito Boeri, mancheranno anche per la sanità e per il welfare. Se per il sistema previdenziale i calcoli sono noti, per il welfare sono conosciuti i dati tendenziali: invecchiamento della popolazione, aumento corrispondente della domanda di cure, con costi maggiori per le malattie degenerative e per la…
Ucraina, tutti i dettagli sul nuovo governo
Quattro giorni dopo le dimissioni di Arseniy Yatsenyuk, annunciate e spiegate con un intervento televisivo il 10 aprile scorso, Volodymyr Groysman, già presidente del Parlamento prende il 14 aprile la guida del governo ucraino. Il cambio era nell’aria per un indebolimento complessivo nella velocità e solidità delle riforme, e quindi per il venir meno di una sufficiente base di consenso…
Perché in Francia Hollande e la sinistra tradizionale litigano
Con le dimissioni di Christiane Taubira da ministro della Giustizia, la sinistra del partito socialista esce dal perimetro di François Hollande, che dovrà preparare un nuovo posizionamento politico in vista delle elezioni presidenziali del 2017. Già indipendentista della Guyana, fotografata quasi sempre in bicicletta, dotta oratrice, Taubira ha suscitato simpatie e grandi ostilità. Nei due anni del governo Ayrault dal…
Che cosa sta succedendo in Moldavia
Uno dei leader del Partito democratico (pro europeo) e primo ministro incaricato Pavel Filip (nella foto) ha ottenuto il 20 gennaio il voto di fiducia del Parlamento moldavo, con 57 deputati a favore su 101 membri. Il voto si è svolto in tempo utile per evitare lo scioglimento della Camera, che sarebbe dovuto scattare il 29 gennaio, e che avrebbe condotto…