I grandi media e i cosiddetti "esperti" dimostrano ancora una volta di avere la memoria molto corta. Dalle cronache di questi giorni sembra quasi che sia l'Arabia Saudita, con le sue ultime mosse (isolamento del Qatar, guerra nello Yemen, dimissioni del premier libanese Hariri), il principale fattore di destabilizzazione del Medio Oriente. E' vero che il giovane principe ereditario Mohammed…
Federico Punzi
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L'impasse americana in Siria e nei rapporti con la Russia
No. Non c'è accordo tra Stati Uniti e Russia sul futuro assetto della Siria una volta sconfitto l'Isis. Premessa: bisogna ricordare che la guerra civile siriana precede l'ascesa dello Stato islamico, che ha approfittato del caos nel Paese per conquistarne ampie porzioni di territorio, quindi la sconfitta del Califfato è condizione necessaria ma di per sé non sufficiente per arrivare…
Dai “Bin Laden files” nuove prove della collaborazione Iran-al Qaeda
La guerra fredda tra i due principali rivali regionali in Medio Oriente, la sunnita Arabia Saudita e l’Iran sciita si sta rapidamente scaldando e la tensione ha già raggiunto i livelli di guardia. Qualche giorno fa il lancio di un missile balistico da parte dei ribelli yemeniti Houthi (sciiti) verso Riad, considerato “un atto di guerra” dai sauditi, che hanno…
Dubbi e interrogativi sull'ultima puntata del Russiagate
Da qualche settimana i riflettori anche dei media "seri", come il Washington Post, erano puntati sui Clinton e sui Democratici per il caso Uranium One e per il dossier Steele. Due casi di collusione con la Russia che sollevano inquietanti interrogativi anche sulla condotta dell'FBI guidata prima da Mueller, poi da Comey, tanto da indurre il Wall Street Journal a…
Chi ha confezionato il dossier Russiagate contro Trump
Abbiamo parlato nei giorni scorsi del Russiagate che coinvolge i Clinton e l'amministrazione Obama, l'affaire Rosatom-Uranium One. Ma a che punto è il Russiagate che coinvolge Trump, ovvero l'inchiesta sulla presunta collusione tra la campagna Trump e la Russia per "truccare" le elezioni presidenziali? Sebbene molti ormai lo sospettassero da tempo, emerge adesso anche da un'inchiesta del Washington Post che…
Il Russiagate dei Clinton e di Obama
Almeno ad oggi tutti gli sforzi profusi da giganti mediatici come New York Times, Washington Post e Cnn, dal procuratore speciale Mueller, con le sue centinaia di collaboratori e fondi praticamente illimitati, e soprattutto le attività di sorveglianza disposte dall'amministrazione Obama prima e dopo il voto non hanno prodotto lo straccio di una prova sul Russiagate, sulla presunta collusione della…
Non solo nucleare, ecco la nuova strategia Usa sull'Iran
State sereni, possiamo dire ai numerosi orfani del presidente Obama affetti da "trump-fobia" nel mondo mediatico e politico. Il presidente Trump non ha (ancora) ucciso l'accordo sul programma nucleare iraniano voluto dall'ex presidente Usa e premio Nobel per la pace (e forse non lo farà mai). "Fix it or nix it", modificarlo o affossarlo, è il messaggio lanciato nell'ambito di…
Vi spiego il peccato originale degli indipendentisti catalani
Sulla crisi catalana ancora una volta i giudizi di valore e le passioni politiche hanno annebbiato la capacità di analisi dei fatti dei nostri media tradizionali. Domenica primo ottobre veder trascinare via e manganellare gente pacifica che chiedeva solo di votare non ha migliorato l’immagine del governo di Madrid e della monarchia spagnola, suscitando una certa simpatia per la causa…
Ecco come la Germania svolta a destra su economia, Europa e immigrati
È successo di nuovo. Titoloni a nove colonne e paginate dei giornali, così come peana televisivi, smentiti in pochi minuti dalle urne. Stavolta quelle tedesche. A nulla sono servite le figuracce rimediate prima con il referendum sulla Brexit del giugno 2016, poi con le presidenziali Usa che Hillary Clinton avrebbe dovuto vincere facilmente. E stavolta con alcune aggravanti. Il campanello…
Vi spiego le vere novità del discorso di Theresa May a Firenze sulla Brexit
Nel suo discorso di venerdì a Firenze Theresa May (in foto) ha in sostanza confermato la sua visione di Brexit esposta nel gennaio scorso alla Lancaster House. Per chi fosse appassionato al dibattito tra etichette, tra una "Hard Brexit" e una "Soft Brexit", quella che ha in mente la premier britannica si può ancora definire come una "Clean Brexit". Un'uscita…