Il presidente del Consiglio in occasione del Consiglio Europeo informale mette dei punti fissi: “Dopo la vittoria di Trump non chiediamoci cosa possono fare gli Usa, ma cosa può fare l’Ue per sé stessa. L’Ucraina? La pace con il sostegno dell’Occidente. Le spese per la difesa? Ne tenga conto il patto di stabilità”
Francesco De Palo
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Moldavia in Ue, c'è la spinta decisiva da Budapest (anche di Meloni)
In occasione del vertice europeo a Budapest alla presenza di 43 capi di governo, Meloni ha avuto un incontro bilaterale con il premier norvegese Jonas Gahr Støre, mentre da Erdogan sono arrivate precise richieste all’Ue su adesione a caso palestinese. Si tratta del primo incontro dall’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca. Unici assenti Sanchez e Scholz
Crisi di governo in Germania. Anche le imprese e i sindacati chiedono elezioni e stabilità
Non basterà al centrodestra tedesco della Cdu vincere le prossime elezioni, verosimilmente a marzo (se non prima), ma Friedrich Merz dovrà essere capace di ascoltare le istanze di un sistema industriale in grave crisi che, tra l’altro, è anche fortemente connesso a quello italiano. Nel mezzo il rapporto con gli Usa di Trump e le sfide dell’immigrazione e della nuova governance europea. E chiedono un ritorno a condizioni politiche stabili le associazioni imprenditoriali, le aziende e i sindacati
Così Meloni farà da ponte tra Ue e gli Usa di Trump. La versione di Fidanza
“Mi auguro che con Trump continui l’ottimo lavoro iniziato da Giorgia Meloni con l’amministrazione Biden per fare dell’Italia la portabandiera di una nuova visione europea e occidentale verso il Mediterraneo e l’Africa”. Conversazione con il Capodelegazione di Fratelli d’Italia-Ecr al Parlamento Europeo, Carlo Fidanza
Eni torna a Ghadames dopo 10 anni. Tutti i nuovi progetti in Libia
Il rinnovato impulso alle relazioni tra le due sponde del Mediterraneo è anche il segnale che la stagione della destabilizzazione post-Gheddafi potrebbe essere (quasi) alle spalle. Nel mezzo le relazioni fra Roma e Tripoli, le iniziative in Egitto e l’importanza strategica complessiva che l’Italia attribuisce alla Libia, nel solco del Piano Mattei
Dopo Parigi tocca a Berlino? Governo in crisi e rischio elezioni
La crisi politica segue quella industriale, in un Paese che è in stagnazione, ma con finanze pubbliche sane. È durato solo lo spazio di un mandato il “riposo” della Cdu: Friedrich Merz è dato da tutti come cancelliere in pectore, mentre la coalizione che appoggia Scholz si sfalda sotto i colpi di una crisi che sta toccando migliaia di posti di lavoro e di una manovra su cui non c’è coesione
Rutte-Meloni. Il ruolo dell'Italia dopo il conflitto in Ucraina secondo Cangelosi
“Il rapporto fra Meloni e Rutte è buono e credo che la posizione che il premier ha preso sui dossier principali sia molto netta e decisamente pro Ucraina, però l’Italia, assieme ad altri Paesi, dovrebbe pensare al dopo, cioè a come mettere fine a questo conflitto”. Conversazione con l’ambasciatore Rocco Cangelosi, già rappresentante permanente per l’Italia a Bruxelles e consigliere diplomatico del presidente Giorgio Napolitano
Perché i porti africani sono la nuova frontiera (anche per l'Italia)
Porti al centro della cooperazione economica tra Italia e Paesi nordafricani: il punto su infrastrutture e logistica, ma anche transizione energetica e digitale con attenzione agli sbocchi di tutta l’Africa che si affaccia sul Mediterraneo. Un’area che punta a diventare nei prossimi anni sempre più strategica a livello logistico per gli scambi con l’Europa e l’Occidente tutto. L’economia del mare e il Piano Mattei
Umbria, Emilia Romagna e Puglia, come si presentano maggioranza e opposizione
Il centrosinistra auspica che il modello con tutti dentro e senza veti possa essere un nuovo inizio, partendo dall’election day del 17 novembre in Umbria ed Emilia Romagna. Il centrodestra, forte di 14 regioni e di un consenso che dopo due anni non cala, punta a fare all-in grazie ad una coalizione che resta coesa in tutti i territori e, come fatto in Liguria, apre al civismo
Gli interessi attorno al gas che la guerra a Gaza nasconde
Le mire di Tshuva, l’accantonamento del gasdotto Eastmed, le nuove proposte di Chevron e le previsioni di Eni sul campo Cronos2 a Cipro: lo scontro in Medio Oriente ha di fatto messo in stand by la grande partita che si sta giocando sul gas. Un dossier che prevede il rischio di contrapposizioni accanto alle ambizioni dei Paesi coinvolti