Il pollice in su di Italia, Francia e Germania alla proposta di Borrell contro Hamas rappresenta finalmente la spia di una visione comune europea su un tema altamente strategico, come la guerra a Gaza. Ucraina in Ue sì, ma senza dimenticare i Balcani
Francesco De Palo
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Svolta sui prigionieri. Ecco il banco di prova per la pace tra Azerbaigian e Armenia
Le parti hanno concordato di cogliere “un’occasione storica per raggiungere la pace tanto attesa nella regione”. Punto di partenza la sentenza con cui lo scorso 17 novembre la Corte Internazionale di Giustizia ha riconfermato l’integrità territoriale dell’Azerbaigian sul Garabagh. Mentre il tradizionale mediatore dell’area, la Russia, ha visto sfarinarsi la sua influenza in loco, Bruxelles e Washington hanno chiesto disponibilità e impegno
Chi vince e chi perde dal nuovo accordo tra Grecia e Turchia
Troppo forti i rischi di ulteriori destabilizzazioni nel Mediterraneo dopo la guerra in Ucraina e nel bel mezzo di quella in Medio Oriente per avere un altro fronte di crisi, dopo quelli quasi disinnescati in Karabakh e in Serbia-Kosovo. Troppo pericoloso proseguire in una costante contrapposizione su tutti i dossier…
Le destre alla prova delle elezioni Ue. Cosa c'è in gioco secondo Quagliariello
Conversazione con il presidente della fondazione Magna Carta, già parlamentare e ministro. “Destra radicale vs destra di governo? In occasione delle elezioni europee si comprenderà se la frattura tra queste due prospettive diventerà insanabile, oppure si rimarginerà. Resta, però, un problema: l’Europa, così come diceva Kissinger, non ha ancora trovato un suo numero di telefono al quale la si possa contattare”
Il conservatorismo italiano è saldamente atlantista. Parola di Alli
Conversazione con il segretario generale della Fondazione De Gasperi: “La politica estera dei Paesi democratici e dei sistemi democratici, a partire dagli Stati Uniti e dall’Unione europea, deve essere sempre di più basata sulla necessità di difendere il nostro modello, ovunque e comunque. In gioco non c’è più una competizione basata su contiguità territoriali o su fatti economici e commerciali, ma una competizione basata su modelli di governo”
Usa e Ue, conservatorismi a confronto. Quando la politica estera conta
La riflessione di Kori Schake, dello storico think tank conservatore “American Enterprise Institute” apparsa su Foreign Affairs, accende un faro negli Usa e nel Vecchio continente, dove le sfide non si limitano solo a Kyiv o Gaza, ma abbracciano il caso serbo-kosovaro, il fronte mediterraneo legato al nord Africa, i rigurgiti indipendentisti catalani, le spinte di Cina, India e Giappone che interagiscono quotidianamente con l’Europa. A questo, oltre che al resto, dovrà fornire un risposta l’area conservatrice-repubblicana europea
Nessun rischio per la democrazia. La partita di Meloni (e Salvini) in Ue vista da Galli
“L’obiettivo di Meloni è quello di fare una seconda operazione Ursula con FdI dentro, che sarebbe sicuramente un upgrade, con la cancellazione delle accuse di fascismo o di inaffidabilità democratica”. Conversazione con il professore emerito di Storia delle Dottrine Politiche presso l’Università di Bologna
La riunificazione europea e un Piano Mattei per i Balcani. Meloni in Serbia
Visita di Meloni da Vucic: “Siamo due persone che parlano chiaro e per questa ragione è più facile intendersi. Miglioreremo gli scambi commerciali, la strategia contro l’immigrazione illegale e l’Italia sarà sempre al fianco della Serbia per la riunificazione europea dei Balcani”
Agenda piena e passi avanti. Cosa riceve Meloni dalla Cop28
Il premier: “La sostenibilità climatica-ecologica? Deve camminare insieme alla sostenibilità sociale e alla sostenibilità economica altrimenti ci porta dritti alla deindustrializzazione. Il patto di stabilità? L’Europa sia ambiziosa. Le politiche economiche che il governo ha portato avanti dimostrano la serietà con la quale approcciamo”
Così Procaccini disegna l'ecologia dei conservatori meloniani
A Pistoia una due giorni targata Ecr dedicata ai primi ecologisti, al ruolo di agricoltori, allevatori e pescatori nel legame tra natura e sviluppo. Il capodelegazione dei Conservatori e Riformisti europei: “Quando si fa la corsa all’elettrico o alle batterie prima bisognerebbe avere l’onestà intellettuale di riconoscere che, in nome della transizione verso l’elettrico, si stanno facendo danni all’ambiente irreparabili”