“Il tour internazionale di Giorgia Meloni sta dando credibilità a tutto il Paese dopo anni di minusvalenze”, spiega l’ex ministro Dc. Australia e Arabia Saudita? “Ben vengano nuove relazioni per affermare il nostro multilateralismo. Ma tutto ciò va messo a regola. Tramite questo aggancio al binario euroatlantico la premier si sta facendo conoscere in Paesi lontani, ma altamente strategici, non solo cogliendo l’occasione del G20 ma anche al di là del G20”
Francesco De Palo
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Non solo difesa e Ucraina. Asse Roma-Amsterdam anche sull'Africa
L’obiettivo comune è quello di implementare la collaborazione in settori dove l’Italia può dare le carte, come l’industria della difesa, soprattutto alla luce della situazione internazionale attuale che vede nella guerra in Ucraina uno spartiacque storico. Sullo sfondo un viaggio comune in Africa
Finlandia e Svezia nella Nato, la tela di Penelope nelle mani di Erdogan
Le elezioni turche del prossimo maggio rappresentano uno spartiacque preciso perché al momento è difficile immaginare che il governo turco decida, in un senso o nell’altro, prima delle urne. Intanto dall’Ungheria arriva un’apertura
Cosa lega la condanna di Tsikhanouskaya alle mosse bielorusse su Kiev? Risponde Politi
Dopo i vaccini e i porti, anche la giustizia è usata come clava geopolitica e se ciò accade in un quadrante sensibile come la Bielorussia non bisogna sottovalutarlo. Il direttore della Nato Defense College Foundation: “È un messaggio a basso costo per il governo di Minsk dal momento che la condanna internazionale c’è già e Sviatlana Tikhanovskaya è già neutralizzata perché si trova fuori dai confini nazionali”
Perché sarà il gas il piatto forte del vertice Meloni-Netanyahu
Roma e Tel Aviv, oltre ad essere potenziali punti cardinali sulla traiettoria del gasdotto EastMed, vantano una comunanza di strategie euroatlantiche e una proiezione comune circa la sicurezza dell’approvvigionamento energetico
Non solo Cpac. Ecco gli obiettivi transatlantici di FdI
Il bilancio della visita alla Conservative political action conference di una delegazione di parlamentari di Fratelli d’Italia, che è stata anche ricevuta dall’ambasciatrice Zappia. Marcheschi: “Torniamo dagli Usa con la consapevolezza del prestigio del governo”. Di Giuseppe: “Le relazioni tra Italia e Stati Uniti stanno crescendo sempre più, così come sta accadendo in Medio Oriente e nell’indo-pacifico dopo i viaggi del premier. La Via della Seta? Mi auguro si fermi”.
La Global Italy del governo Meloni secondo Pelanda
“Ciò che va notato dopo i viaggi di Giorgia Meloni è che l’Italia possiede una struttura istituzionale e diplomatica con una capacità di penetrazione commerciale ed economica molto più forte di quello che si pensava”. La Via della Seta? “Il memorandum con la Cina non verrà rinnovato”. Il bilaterale Italia-Usa? “Dovrà concentrarsi su quello di cui gli Stati Uniti hanno più bisogno, ovvero una convergenza militare molto superiore a quella che c’è”. Conversazione con il professore di economia e geopolitica Carlo Pelanda
Conservatori e Atlantici. Il Cpac di Trump spiegato da Carlo Fidanza (FdI)
Il capodelegazione di FdI al Parlamento europeo, presente a Washington per partecipare al Cpac, racconta in questa intervista a Formiche.net cosa è emerso dalla più grande manifestazione dei repubblicani che si tiene ogni anno negli Usa e inaugurata da Ronald Reagan nel 1974
Meloni torna da Abu Dhabi con più certezze. Ecco perché
Dal lato italiano spicca la soddisfazione per i bilaterali a Nuova Delhi e ad Abu Dhabi, andati “oltre le aspettative”. Non solo perché dopo il battesimo di Bali rappresentano il secondo step del presidente del Consiglio (in attesa del terzo negli Usa), ma anche per gli intrecci con dossier altamente strategici. Primo fra tutti la Via della Seta che è “ancora in via di valutazione”
Ricominciare e ricucire. Le ragioni di Meloni ad Abu Dhabi
Oltre alla firma della cooperazione rafforzata nell’ambito della Cop28, verrà siglato un accordo fra Eni e Adnoc che coprirà molteplici ambiti della transizione energetica. Per questa ragione è presente l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, a dimostrazione di una vivacità costante da parte del Cane a sei zampe che dal 2018 produce in loco 60mila barili