In questi torridi giorni d’estate (e non mi riferisco solo alle condizioni metereologiche…), ho voluto svolgere un piccolissimo esperimento social. In un tweet, ho ribadito con forza il mio personale appoggio a Roberto Burioni, l’immunologo, infaticabile difensore della supremazia della scienza, sulla dilagante ignoranza-web. Come prevedibile, mi sono arrivati insulti e improperi, accompagnati dalle consuete e stravaganti tesi complottiste, a…
Fulvio Giuliani
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La (non) scelta di Malagò per le Olimpiadi che delude Appendino e Sala
Non lamentiamoci se all’estero spesso ironizzano su di noi, sui nostri bizantinismi, sull’atavica incapacità italiana di decidere. E di andare fino in fondo. Non è sempre vero, anzi. Ogni tanto, però, sembra che il nostro Paese si impegni a confermare i più fastidiosi preconcetti. La vicenda delle Olimpiadi invernali del 2026 è emblematica: per gestire un inconsueto affollamento di candidature,…
Quel virus del "Sì, ma anche" che sta contagiando l'Italia
Sì, ma anche. È l’estrema sintesi di un virus, una malattia che si sta impadronendo di sempre più italiani, in questa estate di amarezze e tensioni. Respirando un’aria che si è fatta oggettivamente pesante, fra richiami sovranisti, pulsioni indicibili e reazioni uguali e contrarie di chi vede fascisti in ogni angolo del Paese, dramma nel dramma è il "Sì, ma…
La Radio sta bene e starà ancora meglio. Il caso Rtl 102.5
Scrivo in pieno, dichiarato conflitto di interessi: lavoro a Rtl 102.5, la radio più ascoltata d’Italia, da oltre 20 anni. Come se non bastasse, il primo contatto operativo avvenne nella primavera del 1997, in un colloquio romano con Roberto Arditti, allora direttore delle news di Rtl e oggi, oltre mille cose, direttore editoriale del sito che ospita queste righe. Detto…
La grandezza di Sergio Marchionne, il manager che ha rotto gli schemi
Il meno italiano degli italiani, secondo i luoghi comuni che ci vorrebbero visionari, ma organizzatori rivedibili. Neppure italiano, per i più velenosi fra i suoi critici, lui così nordamericano e troppo concentrato nel dare un futuro globale alla Fiat, per essere un campione di italianità. Poi, quella sede portata lontana da Torino, mentre insieme a struttura e alleanze imponeva addirittura…
Più che dignità, nostalgia. Il decreto Di Maio con gli occhi del presente
Il cosiddetto decreto Dignità è un indiscutibile punto segnato da Luigi Di Maio, nell’eterno derby con Matteo Salvini. Ha rimesso il vicepremier pentastellato al centro del dibattito, dopo settimane dominate totalmente dal leader della Lega. Oltretutto, su un piano molto caro al Movimento, il lavoro e – appunto – la ‘dignità’ dei lavoratori. Politicamente parlando, insomma, l’operazione è chiarissima: riportare…
Niente pugni sul tavolo. Il Consiglio europeo dei "ma anche"
La prima parola che un bambino impara a pronunciare con entusiasmo e innato senso di sfida è "no". I no ci accompagnano per tutta la vita, anche se tendiamo a ricordare quelli ricevuti e non i tantissimi rifilati agli altri. Sono anche importanti, come quelli pronunciati dall'Italia nelle ultime ore al tavolo di Bruxelles. A patto di non considerarli un fine,…
Salvini come Putin? Senza vera opposizione nessuno potrà portargli via un voto
Il fascino dell’uomo forte è storia vecchia e destinata a ripetersi. Nulla che debba sorprendere. Piuttosto, il dibattito resta aperto sul preoccuparsi o meno di questi periodici ritorni di fiamma per il decisionismo e la politica sbrigativa. Una premessa è d’obbligo: una cosa è interrogarsi sul successo travolgente di Matteo Salvini, tutt’altra faccenda occuparsi di Putin e Erdogan o, molto…
Le commesse, Amazon e il ministro Di Maio. Riflessione sul lavoro domenicale
Ci risiamo. Puntuale come la proposta di un condono fiscale, si torna a parlare di chiusure dei negozi, alla domenica e nei festivi. Il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, non ha lasciato spazio alle interpretazioni, quando a domanda diretta sull’intenzione di rivedere il decreto Monti sulle aperture festive, ha risposto: “Certo”. Più che sufficiente per scatenare la ola di…
Salvini, i rom e il pentolone dell’orrore
Le parole contano. Le parole pesano, perché evocano, riassumono, talvolta semplificano. Anche troppo. Non saremo mai fra quelli che mettono con leggerezza all’indice Matteo Salvini e il suo approccio alla politica, con frettolosi richiami al "fascismo". Un’altra parola abusata, agitata come un manganello morale, infine banalizzata. E non dovremmo mai banalizzare il ricordo di ciò che evoca. Eppure, proprio perché…