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Gianluca Zapponini About Gianluca Zapponini

Gianluca Zapponini, romano dal 1985, giornalista professionista dal 2016, papà di una bimba e gran goloso di notizie. Nel 2010 fresco di laurea di Scienze Politiche sono approdato a Milano Finanza, per restarci oltre 4 anni. Quotate, mattone, giochi, una spruzzata di politica ma soprattutto tanta tanta finanza pubblica. Poi il passaggio dalla carta stampata all'agenzia finanziaria MF-DowJones e infine l'arrivo a Formiche.net.

La Cina si ingolfa, tra disoccupazione giovanile e crescita che rallenta

A maggio un giovane su cinque era disoccupato e un tasso del 20,8% per il Dragone è un nuovo record negativo. Mentre la produzione industriale perde colpi e disattende le stime degli stessi analisti. Già non proprio rosee​. E la Pboc taglia i tassi per la prima volta in dieci mesi

Il futuro di Mediaset è tutto da scrivere. Con tre scenari

Dato l’ultimo saluto al fondatore del gruppo televisivo, per l’azienda e i suoi azionisti è tempo di guardare avanti. Un passo indietro della famiglia Berlusconi al momento non sembra imminente, ma nel medio termine le cose potrebbero cambiare. I segnali della Borsa e i possibili pretendenti in campo. Ma occhio al ruolo che ha il governo​

Janet Yellen e il suo ruolo di colomba tra Usa e Cina

Il segretario al Tesoro americano, nel suo incontro annuale con la Commissione finanze del Congresso, chiarisce l’importanza del Dragone per l’economia Usa, che non può permettersi uno stop agli scambi commerciali con Pechino. Certo, le “documentate violazioni dei diritti umani e le discutibili politiche commerciali devono essere affrontate”. Sul tetto al debito la politica è stata responsabile ma non si può arrivare sempre a un passo dal default​

Jp Morgan e Citi non bastano. La Cina snobba (ancora) la finanza occidentale

Nonostante i tentativi delle grandi banche americane di gettare nuovi ponti con il Dragone, nei primi sei mesi dell’anno la quota di Ipo cinesi sostenute e curate dagli istituti stranieri è scesa al minimo storico. E così il Dragone rimane prigioniero di se stesso

Attenti alla frenesia da regole. L'allarme di Orcel

Il banchiere e numero uno di Unicredit, dal palco del Congresso della Fabi, mette in guardia dalla sbornia normativa seguita alla crisi di Lehman Brothers del 2008. Ricordando come ​le regole funzionano meglio se allineate su scala internazionale

Nuovi stimoli per dopare l'economia. Il piano (un po' disperato) di Xi

La crescita non tira e Pechino lo sa fin troppo bene. Per questo è pronta a tagliare ancora i tassi, facilitando l’afflusso di denaro nell’economia reale e a ridurre il costo dei mutui. Nel mirino c’è la rianimazione del mattone​

Cinque fratelli per un impero. Il futuro di Mediaset&Co secondo Paolo Bricco

Con la scomparsa del fondatore dell’impero finanziario ed editoriale gli eredi, a cominciare da Marina e Piersilvio, dovranno comportarsi da imprenditori finalmente normali e capaci di confrontarsi con il mercato. Ce la faranno, dalla loro c’è la solidità familiare trasmessa da Silvio. Vivendi? Ad oggi non è un problema. Conversazione con il giornalista e saggista, inviato del Sole 24 Ore, Paolo Bricco

Tra tassi e stabilità (politica). Il futuro dell'Italia secondo Carlo Messina

Basta con il terrorismo da tassi, un mondo con un costo del denaro a zero non può esistere. L’Italia ha grandi potenzialità e ora può contare su un esecutivo stabile, che molti Paesi in Ue non hanno. L’intervento del ceo di Intesa San Paolo al XXII Congresso della Federazione italiana dei bancari​

Savona mette in guardia contro l'inflazione. L'allarme della Consob

Nel suo quinto appuntamento con il mercato finanziario, l’ex ministro oggi alla guida della Commissione per la Borsa sottolinea i rischi collaterali dell’aumento dei prezzi, disordini sociali inclusi. Bravo il governo su Fintech e capitali

Basta chip alla Russia. Il colpo delle banche asiatiche a Mosca

Per rifornirsi di componenti elettroniche necessarie a portare avanti la guerra, Mosca può pagare i suoi fornitori solo ​appoggiandosi agli istituti stranieri, finora esclusi dalle sanzioni. Ma dopo l’ultima stretta degli Stati Uniti, la festa pare finita

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