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Gianluca Zapponini About Gianluca Zapponini

Gianluca Zapponini, romano dal 1985, giornalista professionista dal 2016, papà di una bimba e gran goloso di notizie. Nel 2010 fresco di laurea di Scienze Politiche sono approdato a Milano Finanza, per restarci oltre 4 anni. Quotate, mattone, giochi, una spruzzata di politica ma soprattutto tanta tanta finanza pubblica. Poi il passaggio dalla carta stampata all'agenzia finanziaria MF-DowJones e infine l'arrivo a Formiche.net.

I sogni di Xi, la realtà della Cina. Fosun va in pezzi

A nemmeno una settimana dalla rielezione del leader cinese, il più grande conglomerato privato del Paese annuncia la dismissione forzata di asset per 11 miliardi di dollari. Per non fare la stessa fine di Evergrande

Il gioco legale rivede il sole, ora dossier a Meloni. Il Libro Blu dei Monopoli

Dopo oltre due anni di buio, ora l’industria del gioco torna a macinare ricavi. Per quest’anno si prevede un aumento della raccolta del 30%. Ora palla al nuovo governo, che dovrà garantire legalità e regole certe

india

Mir ha fallito. E il Cremlino gioca la carta indiana

Ora che il meccanismo per l’emissione di carte di pagamento legate al circuito alternativo a Swift è stato sostanzialmente respinto dai governi nell’orbita russa, Mosca cerca di far sue le commissioni sulle transazioni indiane, aprendo allo scambio rubli-rupie

Divisi sui tassi, uniti contro l'inflazione. La task force Usa-Ue

Dopo aver gestito l’impennata del costo della vita con politiche monetarie diverse, adesso Washington e Bruxelles provano a convergere per impedire che i rincari brucino gli ultimi barlumi di ripresa. Lanciando una task force transatlantica

L'ultimo colpo di Draghi, fondazioni in campo per salvare Mps

Dagli enti di origine bancaria potrebbero arrivare fino a 100 milioni di capitale fresco, da aggiungersi ai fondi già opzionati, al netto degli 1,6 miliardi messi dal Tesoro. Cariplo ha aperto i giochi, ora si attendono altre adesioni. Il ruolo dell’ex premier per blindare l’aumento. Ma occhio all’Europa

 

Le idee della premier, la realtà dei conti (pubblici) secondo Visco

Intervista al più volte ministro dell’Economia e delle Finanze. Meloni ha aperto il libro dei buoni propositi, ma per realizzare tutto il programma servono risorse che oggi non ci sono. La flat tax si può fare e solo in parte, ma il rischio è continuare a balcanizzare il sistema fiscale italiano. Sì a una rete unica a controllo pubblico, ma rinazionalizzare Telecom mi pare un azzardo, rischiamo di tornare indietro nel tempo. Lo Stato deve supportare, non riprendersi tutto

Conti in ordine e credibilità. La sfida del Tesoro secondo Barba Navaretti

L’economista e docente della Statale di Milano spiega da dove deve partire l’azione del nuovo ministro. L’imperativo è costruire credito agli occhi dei mercati e dell’Europa: niente giochi di prestigio con la manovra. “Giorgetti è una persona moderata e competente, credo che proseguirà sulla scia di Draghi, ma l’esempio inglese insegna che il rischio è dietro l’angolo”

Meno tasse e bonus, sì agli investimenti e guai ai predoni. La melonomics alla Camera

Il discorso programmatico del premier a Montecitorio, nel giorno della fiducia al primo governo guidato da una donna. Basta coi bonus, il reddito di cittadinanza è un fallimento. Subito misure per le bollette e taglio secco di cinque punti al costo del lavoro. Imprese al centro dell’agenda, serve una nuova politica industriale a trazione pubblica. Ed è il momento di rimettere le telecomunicazioni in mano allo Stato. Europa bella ma egoista

Transizione energetica in cinque mosse. La mappa di Cdp

Nei prossimi anni l’Italia dovrà portare a termine un cambiamento energetico non scontato. Fatto anche di idrogeno, biocombustibili e ulteriori tecnologie e vettori energetici. E promozione della sicurezza energetica: questi i capisaldi secondo Cassa depositi e prestiti

Europa, gas e cuneo fiscale. Un promemoria per Giorgetti secondo Di Taranto

L’economista e docente della Luiss spiega quali sono le priorità del successore di Daniele Franco a Via XX Settembre. Draghi ha aperto la strada, ora provvedimenti non più di emergenza, ma strutturali. Con l’Europa serve collaborazione e confronto, guai a dare senza ottenere nulla in cambio. E basta con lo strapotere dei frugali

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