Nel giro di un anno le grandi imprese cinesi, molte delle quali a controllo statale, hanno perso il 30% dei loro utili. Segno di un malessere che va ben oltre l’esposizione del Dragone coi mercati. E chissà se il partito ignorerà anche questo
Gianluca Zapponini
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Wall Street allunga l’orario. Ecco perché è una questione di sicurezza nazionale
All’indomani della proposta russa per la creazione di una Borsa per i cereali formato Brics, la piazza finanziaria più famosa al mondo è pronta ad allungare l’orario di apertura, per aumentare scambi e capitalizzazione
Il debito è un problema per la Cina. Ma meglio non dirlo
Pechino si è indebitata come non mai con i mercati, nel maldestro tentativo di rilanciare la crescita. Ma se quest’ultima non arriverà, saranno dolori. Eppure nel partito non se ne parla, almeno ufficialmente
Innovazione e competitività. Le sfide dell'autotrasporto italiano
A Villa Miani l’assemblea di Anita, l’associazione di settore che compie 80 anni, tra bilanci e buoni propositi. L’imperativo è non perdere terreno e forza industriale, pur assecondando i cambiamenti imposti dal contesto internazionale
Le auto elettriche cinesi corrono verso la Borsa. Ecco perché
La concorrenza serrata nel settore dei veicoli green all’interno del Dragone, unita ai sussidi statali elargiti a simpatia hanno lasciato molti costruttori a corto di liquidi. E ora non rimane che la Borsa
Eni, nel 2025 più produzione. E grandi manovre su chimica e mobilità
Il Cane a sei zampe chiude i nove mesi con utili a 2,3 miliardi e si prepara a spingere sul gas il prossimo anno. Kkr entra in Enilive, mentre Versalis accelera verso la transizione
Ucraina, sprint degli Usa sul maxi prestito a Kyiv
Il segretario al Tesoro, Janet Yellen, annuncia lo sblocco dei 50 miliardi promessi a giugno scorso a Borgo Egnazia entro fine anno. E anche l’Europa batte un colpo
Brics, una nuova borsa per i cereali. L’idea (anti-occidentale) di Putin
Il presidente russo, padrone di casa al vertice sul Volga, vuole una piazza finanziaria alternativa e antagonista a quella occidentale e che strizzi l’occhio al Global South. E c’è di mezzo anche l’Ucraina
Niente illusioni sulla crescita, ma sul debito la strada è quella giusta. Parola di Confindustria
Dal Centro studi di Viale dell’Astronomia ammettono che un Pil sotto l’1% nel 2024 è quasi scontato, ma sul versante del disavanzo non c’è da stare troppo preoccupati. Il vero problema è, semmai, il destino dell’auto
Un jolly chiamato petroyuan per i Brics. Ma anche stavolta non funzionerà
A Kazan, sulle rive del Volga, i Paesi del blocco antagonista al G7 sono pronti ad aumentare la circolazione della moneta cinese agganciata al prezzo del petrolio. Ma secondo le banche centrali si rischia solo di creare confusione nel sistema monetario, più che dare una spalla al dollaro