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Gianluca Zapponini About Gianluca Zapponini

Gianluca Zapponini, romano dal 1985, giornalista professionista dal 2016, papà di una bimba e gran goloso di notizie. Nel 2010 fresco di laurea di Scienze Politiche sono approdato a Milano Finanza, per restarci oltre 4 anni. Quotate, mattone, giochi, una spruzzata di politica ma soprattutto tanta tanta finanza pubblica. Poi il passaggio dalla carta stampata all'agenzia finanziaria MF-DowJones e infine l'arrivo a Formiche.net.

Il dollaro non sarà detronizzato (con buona pace di Pechino). Parola di Credit Suisse

Un report della banca d’affari elvetica mette nero su bianco le ragioni per le quali la moneta del Dragone non soppianterà mai il biglietto verde. Mercati poco liberalizzati e troppi colpi di mano sull’industria impediranno la creazione di un sistema valutario a trazione cinese

Via il cappio (cinese) ai Paesi in via di sviluppo. O ci rimetterà la crescita

L’economista ex Fmi e Banca mondiale, oggi docente alla John Hopkins, avvisa Pechino dalle colonne del Washington Post. Anche al Dragone non conviene una recessione globale, il governo rinegozi i prestiti vessatori e dia ossigeno agli Stati più fragili

Innovazione e telemedicina, così la sanità può rinascere. Parla Schifone (FdI)

La deputata di Fratelli d’Italia: sul payback sacrosanto fare un correttivo, ora è tempo di una vera riforma per proteggere le imprese. Dal Pnrr sette miliardi per la telemedicina, l’esecutivo non se li faccia scappare. E sul personale servono investimenti, per il governo è una priorità

Roma ha ragione, sugli aiuti di Stato l'Europa avanzi unita. Parla Cipolletta

Intervista all’economista, già presidente di Assonime. Per rispondere al piano americano l’unica strada è predisporre una politica industriale europea. Giorgetti ha ragione, i sussidi alle imprese debbono essere uguali per tutti, altrimenti si rischia l’ennesima spaccatura tra gli Stati membri. La Bce? Temo che la politica monetaria abbia smesso di dominare l’inflazione

Spinta sugli investimenti e focus sulla transizione. Il piano di Snam

Il ceo Venier presenta al mercato la strategia per i prossimi tre anni. Investimenti a 10 miliardi (+23%) e utile a 1,27 miliardi entro il 2026. La neutralità carbonica verrà raggiunta nel 2040 mentre gli stoccaggi di gas tengono. Ora avanti tutta su Piombino

Carta iraniana per i guai monetari della Russia

La moneta nazionale russa ha ricominciato ad apprezzarsi, creando non pochi problemi alle entrate commerciali e alle imprese della Federazione che esportano commodities in cambio di dollari. Per questo, nell’attesa di una saldatura con lo yuan, il Cremlino pensa a una stablecoin con l’Iran

Sfida accettata. L'Europa batte un colpo sugli aiuti di Stato

Dall’Ecofin emerge la strategia comunitaria per non perdere terreno rispetto agli Stati Uniti. Pronta la risposta all’Inflation reduction act americano, ma sugli aiuti di Stato il governo italiano mette i paletti: guai ad avvantaggiare Germania&co

 

Cina e Usa, i due fronti (industriali) dell'Europa. Von der Leyen a Davos

Il presidente della Commissione europea interviene al World economic forum, da dove lancia la sfida alla competitività, ma senza strappi con l’alleato americano. Ora avanti tutta con un fondo sovrano formato continentale e sussidi snelli e calibrati. E la Cina stia attenta a quello che fa

Payback, regioni e investimenti. Secondo Lorenzin è l'ora di una nuova sanità

Intervista all’ex ministro della Salute, oggi senatrice dem. Il payback è un meccanismo superato e lesivo, oltre che delle aziende, anche del paziente, che si vede privato dell’innovazione. È arrivato il momento di ripensare modelli di spesa e programmazione, oltre a investire come si deve sul personale. Il punto di partenza è una spesa all’8-9% del Pil. Basta con la sanità frammentata tra regioni, la corsa alle autonomie non è la soluzione. Anzi…

L'Europa non tema campioni industriali e sussidi. La versione di Fortis

Intervista all’economista della Cattolica e direttore della Fondazione Edison. Finora Bruxelles ha impedito la nascita di grandi e competitive aziende, rimettendoci. Adesso è tempo di cambiare registro. La Germania è messa male, per questo chiede aiuti all’economia. Gli Stati Uniti? Fanno quello che ogni Paese con disponibilità di liquidità farebbe

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