Persino Togliatti, che pure sapeva come farsi obbedire, dopo il 7 giugno 1953 che aveva consentito al Pci di fermare la Dc e i suoi alleati impedendo loro di superare il quorum del 50,01 per cento, insegnava ai suoi dirigenti che il partito comunista doveva ormai procedere sul cammino del "rinnovamento nella continuità", evitando ogni forma di radicalismo. Egli, infatti,…
Giovanni Di Capua
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Berlinguer e l’insufficiente 51 per cento
Nel terzo saggio che, nell’autunno 1973, Enrico Berlinguer dedicò ad una riflessione sull’Italia dopo i fatti del Cile, che avevano condotto all’abbattimento della democrazia di Salvatore Allende con un colpo di Stato reazionario, il capo del Pci dimostrò come fosse "del tutto illusorio" ritenere che, col 51 per cento dei voti, si potesse garantire "la sopravvivenza e l’opera di un…
Occorre una soluzione alla Moro
Ci vorrebbe un Aldo Moro: per uscire dallo sprofondo del partitismo politicamente incapace di ammettere e interpretare i propri macroscopici errori; per cercare di mettersi a rovistare fra le rovine economiche provocate da speculazioni finanziarie internazionali che gruppi di oligarchi hanno avuto in gestione per non farle degenerare in imposizioni a paesi sovrani; per tornare, tutti, a rendersi conto che…
Perché i cattolici non contano
Andiamo alle urne senza passione e molta mestizia. L’offerta dei candidati è sconfinata, quasi mai spiegata e con motivazioni che siano dignitose e credibili. Ma la politica non c’è più. Né la si può rintracciare in questo o quel passo discorsivo di esponenti di antico o recente conio impegnati a cercare consensi alle loro persone, non a idee che obbiettivamente…
La pessima consultazione referendaria su Berlusconi
La sconclusionata campagna elettorale referendaria contro o pro Berlusconi non sta certo spostando consensi veri del vasto mondo astensioni stico. Soltanto quanti si sono allontanati nelle amministrative dai rispettivi blocchi di riferimento possono avvertire il richiamo della foresta e, forse, ritornare ai vecchi amori, ma nella belluinità. Gli astensionisti di opinione, la maggioranza, dal recupero dell’antiberlusconismo traggono semmai la conferma…
Automatismi tecnici inefficaci
Il guru californiano liberal Nathan Gardels ci fa osservare (Il Foglio, 22 gennaio) che il presidente del consiglio “tecnocratico”, non eletto ed estraneo alla politica, ha funzionato come un “interruttore automatico”, pronto ad esercitare la sua funzione al minimo accenno di cortocircuito economico; e che, già solo per questo, non si comprendono le ragioni delle tante astiosità che Monti ha…
La sinistra corporativa di Pierluigi Bersani
Dalle cento città del filosofo Cacciari, la sinistra è passata alle cento vetrine del cooperatore Bersani, che si considera la lepre da inseguire nella campagna elettorale appena cominciata. Sappiamo tutti che queste, e altre, formule sorgono a seconda dei momenti più favorevoli per formazioni che non sanno più a quali santi votarsi per accreditarsi su posizioni meno rigide dell’ideologismo di…
Stiamo messi male
Dopo tredici mesi di alti propositi innovativi in nome dell’alterità procedurale e della neutralità politica, siamo tornati al punto di partenza bipolare, di un gradino ancora più basso di quello che c’era. Colpa del porcellum conservato, ci si giustifica; senza però spiegare i mesi consumati per sostituirlo pervenendo - si giurava – a un centimetro da un cambiamento condiviso. Punto…
Signori, non scherziamo:
Monti non è De Gasperi
Monti come De Gasperi? Soltanto una generosa iperbole giornalistica può addurre una simile improponibile analogia. L’unico punto in comune fra due personalità tanto diverse – per formazione culturale, capacità aggregativa, statura internazionale – è la medesima origine settentrionale. L’essere un cattolico praticante, ad esempio, non autorizza a presentare Monti come l’incarnazione di una nuova esperienza di cattolicesimo politico, italiano od…
Verso un doppio ingorgo istituzionale?
La parola ingorgo non è presente in alcuno dei 139 articoli e delle 18 disposizioni finali e transitorie della nostra carta costituzionale. Eppure essa fu presente alla considerazione dei padri costituenti: o almeno di quelli che avevano maggiore consapevolezza giuridica e, soprattutto, più sopraffino senso dello Stato. Quei fondatori erano convinti che, non all’improvviso, bensì in speciali occasioni temporali, le…