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Vi spiego traiettoria ed eredità di Alexey Navalny. Scrive Savino

Difficile dire cosa può accadere dopo la sua morte, ma è un ulteriore elemento che si aggiunge alla mancata ammissione alle elezioni presidenziali di Boris Nadezhdin e al movimento delle donne dei cittadini mobilitati e inviati al fronte: un messaggio, forse, di terrore, che però potrebbe rendere evidente come un possibile cambiamento in Russia non sarà pacifico

Il divide et impera di Mosca passa dalla questione dei confini polacchi

In più occasioni il presidente russo si è scagliato contro Varsavia e il suo “atteggiamento imperialistico” adottato lungo tutto il secolo scorso. Ma dietro gli attacchi di Putin si nasconde l’intenzione di rompere l’unità europea, causando una frattura da sfruttare al momento giusto. La lettura dello storico Giovanni Savino (Università Federico II)

Wagner, Prilepin, e la stabilità perduta della Russia. L'analisi di Savino

Prigozhin dopo la minaccia sulle munizioni annuncia che i suoi mercenari resteranno a Bakhmut, lo scrittore Prilepin esce dal coma. Ma la settimana appena trascorsa, con i droni sul Cremlino, fa emergere tutte le difficoltà del regime di Putin. Ecco quali sono secondo il professore dell’Università Federico II

Tra galeotti e promesse, il metodo Prigozhin spiegato dal prof. Savino

Prigozhin in questi mesi è apparso più volte nei penitenziari e nelle colonie penali per reclutare personalmente i detenuti da inviare al fronte, spesso facendo riferimento al suo passato nelle galere sovietiche e usando toni e linguaggio del mondo criminale russo. L’analisi di Giovanni Savino, research fellow di Storia contemporanea presso l’Università degli studi di Napoli Federico II

Perché Putin non fermerà la guerra. L'analisi del prof. Savino

Il presidente russo, nel suo intervento alla Duma, ha promosso un maggiore impegno nell’appoggio alle forze armate e anche a quelle formazioni coinvolte nella guerra all’Ucraina (la Wagner, mai nominata ma ben presente) in vari settori, tentando di creare un gruppo sociale legato alle fortune (e alle sfortune) dell’avventura militare

Il mercante d'armi Bout, nuova stella del regime putiniano (forse)

Già altri russi ospitati brevemente nelle galere statunitensi hanno ottenuto posti di rilievo nell’establishment di Mosca al loro ritorno attraverso gli scambi di detenuti. A farsi avanti nel dare spazio a Bout è stato l’Ldpr, il Partito liberal-democratico di Russia, orfano del suo leader e padre padrone Vladimir Zhirinovsky, scomparso la scorsa primavera. Ma la prima scelta era Prigozhin, leader del Wagner Group. L’analisi di Giovanni Savino, docente all’Università Federico II

Con la mobilitazione si apre una nuova fase della guerra. Scrive il prof. Savino

Questa scelta di Putin, come la rivendicazione dei referendum nelle regioni occupate, è un segnale della volontà di andare fino in fondo, senza alcuna considerazione per i contraccolpi per il presente e il futuro della Russia. Un impero val bene qualche migliaio di vite umane

Davvero Gorbaciov ha vinto? Il commento del prof. Savino

Fornire un bilancio della figura del primo e ultimo presidente dell’Urss è difficile. Forse per lui vale quel che l’artista Neizvestnyj espresse nel monumento funebre a Krusciov, con il marmo bianco che si alterna al nero, raffigurazione della complessità di una figura anch’essa speciale per la storia sovietica

Il funerale di Dugina non è una cerimonia qualunque. Scrive il prof. Savino 

Ha rappresentato uno dei primi passi in vista della costruzione dell’immagine di martire e evangelista della guerra, in quella religione della morte che da sempre è parte costituente della cultura dell’estremismo di destra e del neofascismo. Il commento del professor Giovanni Savino (Università di Parma)

Ecco perché Medvedev fa il guerrafondaio su Telegram. Scrive il prof. Savino

Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo attacca l’Occidente ponendosi come il più falco dei candidati alla successione a Putin, questione di cui non si parla pubblicamente ma che interessa a molti. Il commento di Giovanni Savino (Università di Parma)

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