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Avatar About Gustavo Piga

Hello. My name is Gustavo Piga. I'm an economist, a teacher, a speaker and a writer. International economic affairs, public spending and corruption are the three items I discuss the most. This is my blog: www.gustavopiga.it

Sì l’Europa è come un Usain Bolt. Infortunato

La crisi finanziaria avrebbe dovuto colpire nella stessa misura gli Stati Uniti e la zona euro, considerando che si tratta di due economie di dimensioni simili, con un analogo livello di diversità al loro interno e un analogo incremento medio dei prezzi delle case negli anni che hanno preceduto lo scoppio della bolla… In effetti l’andamento dell’economia statunitense è stato…

Fate la cosa giusta

Sono ambedue tipi di ricercatori utili, che ci tengono a ridurre la sofferenza nel mondo, ma a me francamente interessano più i secondi, forse per il fatto che i benefici di una loro corretta analisi sono molto maggiori dei benefici delle analisi dei primi.   E’ quello che mi viene in mente leggendo e confrontando, grazie alla ottima intuizione di…

Al quattrocentesimo colpo, il viaggio verso l’avvenire

“Faire les quatre cents coups”. Vuol dire far casotto, mettere a soqquadro, rivoltarsi.   Al quattrocentesimo colpo, o 1 minuto prima, la Francia s’è desta. Prima che l’Antoine dei 400 colpi di Truffaut portasse a termine per disperazione l’ultimo colpo. Prima che Draghi domani decida chissà cosa che non cambierà nulla per Antoine.   Così apprendo da Alessandro che in…

Quando i dati si piegano alle ideologie

I dati sono come gli uomini. Vengono spesso ammutoliti dai potenti affinché non parlino (mi successe, ricordo, per il mio libro sui derivati dei governi europei). A volte parlano per nascondere la verità. Per esempio, lettura estiva casuale, Gianrico Carofiglio in suo libro parla dei sorvegliati speciali in libertà che non dovrebbero incontrarsi con i pregiudicati, ma lo fanno, davanti…

Cresce un sentimento antieuropeo

Ho finito di leggere un articolo di un economista importante del MIT, Daron Acemoglu, assieme ad un suo collega, Alexander Wolitzk di Stanford. Parla di cicli di sfiducia, tra società. E nazioni.   Li lascio parlare, meglio così (da me tradotti): “Nel suo studio sulla guerra del Peloponneso, Tucidide ne traccia le origini tanto a fenomeni di paura e sfiducia…

Dove sbagliano Alesina e Giavazzi

Rizzo ed Alesina e Giavazzi sostengono che quando lo spread si abbassa le riforme rallentano; ovvero che queste ripartono quando lo spread sale. Io credo invece che lo spread salga perché le riforme non partono, restano ai box. Basta guardare alla spending review: dove stanno gli ispettori? Li abbiamo licenziati, anche loro, o li stiamo sguinzagliando per il territorio a…

L'Europa che sogno è quelle delle mollichine di Pollicino

Sapete già come la penso sull’unica vera novità del Summit (per ora, poi magari all’euro gruppo del 9 luglio scopriremo che si è riusciti ad ottenere qualcosa in più per l’Italia di quanto non appaia in questo momento): il passaggio della Vigilanza bancaria alla BCE e dunque il controllo della politica bancaria europea in mano tedesca, presso la Bundesbank, azionista…

La follia delle tasse e la bellezza dei giovani al lavoro

Sento ora circolare l’idea: “si spende di più per i terremoti, ci sono meno soldi da spendere per il resto” oppure “tassiamo per trovare le risorse per pagare le spese alle zone colpite”.   C’era un signore, un economista. Mica l’ultimo arrivato. Si chiamava Ricardo. E diceva una cosa che è diventata così importante da dargli un nome importante: “l’equivalenza…

Sì all’Europa sovrana, no alla sovra-Europa

Ho sempre pensato che vi fosse qualcosa di significativo quando personaggi rilevanti appartenenti ad istituzioni di una qualche altrettanto significativa rilevanza, nel corso di un loro discorso ufficiale, deviano dal sentiero prescritto dallle pagine bianche con caratteri neri e parlano a braccio, aggiungendo dettagli che tradiscono una voglia di dire di più senza lasciarne troppe tracce ufficiali.   Lo ha…

Quando (ri)nascono i fiori

Interessante studio di 2 studiosi italiani ed una statunitense basato su quasi 17000 interviste a scienziati di 16 paesi nel campo della biologia, chimica, ingegneria dei materiali e infine delle scienze ambientali, volto a conoscere le ragioni delle loro eventuali “fughe” quali cervelli ambiti nel mondo e la loro eventuale voglia di tornare.   Sono dati che paiono smentire alcuni…

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