In comune, al di là delle differenze di epoca e di stile, c’è la retorica della necessità. Thatcher ripeteva “There is no alternative” per dire che non ci sono strade diverse dalle sue riforme. Meloni chiede fiducia come garanzia di stabilità, punta sulla crescita e lavora sul riconoscimento internazionale. Due leader donne che hanno reso inevitabile la propria guida. L’analisi di Martina Carone, direttrice della comunicazione di Youtrend strategies e docente di Analisi dei media presso l’Università di Padova, pubblicata nell’ultimo numero della rivista Formiche, in occasione dei 100 anni dalla nascita della lady di ferro
Martina Carone
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Vi spiego le scelte di Meloni sulle manifestazioni pro-Gaza. L'analisi di Carone
Mentre i sondaggi mostrano che la maggioranza degli italiani simpatizza per Gaza, la premier mantiene distanza e tono rigido, per rafforzare la credibilità internazionale dell’Italia. Parla più a Bruxelles e Washington che al Paese, sacrificando consenso interno per mostrarsi leader affidabile e atlantica. In un contesto di forza domestica e opposizioni deboli, può permettersi di privilegiare la scena esterna, anche se la mobilitazione civile resta un segnale politico da non ignorare. L’analisi di Martina Carone
La polverizzazione del voto. Cosa raccontano le date delle Regionali secondo Carone
Accordi tardivi e faticosi hanno una conseguenza strategica molto netta: campagne elettorali sempre più brevi, spesso concentrate in poche settimane, e un calendario spezzettato che rinuncia all’election day compatto. Una frammentazione che diventa fattore politico a tutti gli effetti. Il commento di Martina Carone
Una "casa" per il governo italiano. La scelta di Meloni al Meeting secondo Carone
Il tema casa può rappresentare un terreno di convergenza utile a mostrare compattezza nella coalizione. La casa diventa così una chiave di lettura politica. Da un lato, è la risposta a un bisogno sociale concreto che unisce famiglie proprietarie e nuove generazioni in affitto. Dall’altro, è un banco di prova per la leadership di Meloni: capace di dettare l’agenda, gestire i rapporti interni alla coalizione e orientare già oggi la discussione sulla legge di bilancio. L’analisi di Martina Carone
Tre voci, una strategia? Il tridente italiano in risposta ai dazi di Trump analizzati da Carone
Giorgetti, Tajani e Meloni: tre figure che, nel passaggio più complesso della politica commerciale transatlantica degli ultimi anni, hanno rappresentato l’articolazione istituzionale della risposta italiana da un punto di vista tecnico, diplomatico e soprattutto politico. Però il tridente ha funzionato come presidio, non come iniziativa. L’analisi di Martina Carone
Giorgia Meloni, mille giorni di comunicazione ordinata. L'analisi di Carone
Meloni ha costruito la propria leadership comunicativa su un principio molto semplice: non si governa solo con le decisioni, ma con la percezione di saper decidere. È qui che entra in gioco la forma, e la forma, nel suo caso, è l’ordine. L’analisi di Martina Carone
One Big Beautiful Bill Act, non è una legge: è una pubblicità. E funziona. L'analisi di Carone
Se è vero che la fascia 18–34 anni vota meno delle altre, è anche quella più esposta – e più permeabile – alla logica del contenuto che scorre: breve, semplificato, riconoscibile. Parlare il loro linguaggio, fatto di reel, emoji e battute remixate, significa non solo intercettare l’attenzione, ma costruire frame che sedimentano. Prima ancora che decidano se andare alle urne, decidono se una legge è “bella”. E se vale la pena condividerla. L’analisi di Martina Carone
Con Trump torna la metafora del padre severo. Cosa significa secondo Carone
È bastato un soprannome (“daddy”) per riattivare una metafora potente, che Trump ha cavalcato fin dal principio: quella del padre severo, figura centrale nel suo lessico politico e nella sua strategia comunicativa. Solo che oggi quella metafora non basta più. E il contesto è radicalmente cambiato. L’opinione di Martina Carone
Nell'8 marzo delle disuguaglianze gli auguri non servono. L'opinione di Carone
Oggi non è la “Festa della donna”: l’8 marzo è la “Giornata internazionale dei diritti delle donne”. Ecco, a proposito di diritti: non fateci gli auguri. Noi non stiamo festeggiando. L’opinione di Martina Carone
Harris festeggia, ma attenzione: vincere un dibattito non significa vincere la Casa bianca
La percezione del pubblico può essere influenzata da fattori emotivi, ma le opinioni consolidate e le preoccupazioni locali spesso pesano di più nelle decisioni elettorali. Inoltre, è la campagna nel suo insieme, più che la singola performance, a determinare il successo finale. Il commento di Martina Carone