Il ritiro delle milizie da Tripoli segna il successo di un accordo di sicurezza che ha riportato infrastrutture e apparati sotto il controllo dello Stato. La sfida, spiega l’esperto Ahmed Zaher, ora si sposta a ovest della capitale, dove restano attive milizie coinvolte nei traffici legati all’immigrazione irregolare
Massimiliano Boccolini
Leggi tutti gli articoli di Massimiliano Boccolini
In Libia resta alta la tensione dopo l’accordo tra governo e Rada a Tripoli
La vera sfida, secondo l’avvocato dei diritti umani Keshbour, risiede nella capacità dello Stato di affrontare le radici della crisi, anziché limitarsi a soluzioni temporanee
In Libia regge (per ora) l’accordo tra Governo e Rada
Un accordo mediato dalla Turchia e sostenuto dall’Onu ha sancito la riorganizzazione della sicurezza a Tripoli, con il ritiro delle milizie, la gestione unificata degli aeroporti e il trasferimento delle carceri al Ministero della Giustizia. L’intesa punta a ridurre la frammentazione securitaria e a rafforzare l’autorità statale, ma restano divisioni interne e fragilità politiche che ne minacciano la tenuta
Italia ed Emirati, una partnership concreta. Scrive Badr Jafar
Con questo intervento, scritto durante la sua visita a Roma e Milano, l’Inviato Speciale per le Imprese e la Filantropia degli Emirati Arabi Uniti, Badr Jafar, delinea un modello concreto per le partnership Italia-Emirati Arabi Uniti in ambito industriale, tecnologico, culturale e filantropico
Blitz anti-terrorismo in Libia. Ecco chi voleva eliminare il premier Dbeibah
Sventato un attentato per assassinare il primo ministro libico. Blitz nella notte contro una cellula composta da miliziani reclutati tra i nemici del governo di Dbeibah
Così Italia e Usa provano a evitare l'escalation in Libia
Nel faccia a faccia organizzato nella capitale italiana, gli Usa hanno messo in chiaro i paletti delle tensioni in corso. Evitare gli scontri, facilitare il dialogo e la creazione di istituzioni, e tutelare il flusso economico
Lotta all’immigrazione. Dabaiba manda un messaggio a Ue e Haftar con un drone (turco)
Con l’uso di droni il governo di Tripoli colpisce un covo usato dai trafficanti nella zona dove sono in corso scontri tra bande rivali che si contendono il traffico di esseri umani
Tregue temporanee, caos permanente. Cosa sta succedendo (di nuovo) in Libia
Tripoli è ostaggio delle milizie, non governata da istituzioni: gli scontri ricorrenti riflettono un equilibrio instabile fondato sulla forza, non sulla legittimità. Senza un progetto politico condiviso, il caos resta l’unico ordine possibile
Così Haftar consolida il suo potere in Libia
La milizia della Cirenaica guidata da Khalifa Haftar si è rafforzata sia in termini di unità, che di componenti militari e di basi controllate. Ecco come esercita il potere in Libia, tra punti nevralgici e prove di forza
Assalto alla Noc, sale la tensione sugli asset strategici libici
La milizia di al Basha assalta la sede della società petrolifera nazionale (Noc). A Tripoli la tensione è altissima, il governo in sofferenza. La scena libica resta ostaggio del caos delle armi e delle molteplici lealtà, che minacciano l’esistenza stessa dello Stato e le sue capacità e mettono a repentaglio il futuro dell’economia libica











