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 About Maurizio Sgroi

Giornalista socioeconomico ed esperto di comunicazione. Ha lavorato per un numero imprecisato di giornali, sviluppato progetti editoriali, scritto libri. Fra le altre cose, segue previdenza, mercato immobiliare e finanza pubblica. Coltiva una passione, non ricambiata, per l’economia internazionale.

Viaggio in Italia: lavorare (per) meno, lavorare tutti

Schiacciata nella morsa degli opposti automatismi, e con un settore bancario sempre più sotto stress, l’Italia è costretta ad affrontare una volta per tutte la radice di tutti i suoi mali che, secondo la Commissione Ue, si può declinare il due paroline: produttività stagnante. Prima di addentrarci nel significato recondito di questa semplice espressione, vale la pena riportare la diagnosi…

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Viaggio in Italia: 2014, odissea nello strazio (bancario)

Visitare le banche è una tappa obbligata del nostro viaggio in Italia. Piaccia o no, gli istituti italiani per anni sono stati il nostro fiore all’occhiello, gonfie come sono degli asset dei poveri ( e ricchi) italiani. Per anni tale supremazia si è esercitata nel prestigio conferito a chi queste banche le gestiva e nell’ammirata occupazione silenziosa delle migliori location…

Viaggio in Italia: nella morsa degli opposti automatismi

E poi a un certo punto mi viene da ridere. Stavo leggendo con raro masochismo l’ultimo Macroeconomic imbalances dedicato all’Italia della Commissione europea, di cui tutti hanno parlato ma chissà quanti hanno letto. I giornali se la sono cavata con i soliti titoli riciclati sulla bocciatura italiana e l’hanno subito buttata in politica: Saccomanni qua, Renzi là, e il solito…

Finisce l’epoca mercantilista dell’eurozona

In un’Eurozona (per non dire Europa) sempre più tedesca, non dovremmo stupirci che la fine (per ora) del modello di sviluppo tedesco export-led conduca alla stessa fine l’intera area euro. Invece di stupirci dovremmo chiederci come si configurerà il modello di sviluppo (ammesso che ci sia) prossimo venturo, dopo il clamoroso crack di quello pompato dal debito alimentato dai crediti…

Penultimo tango a Parigi

Nel cronicario dell’eurozona le vicissitudini francesi occupano quel posto d’onore che ben s’addice a un popolo che balla sempre sul confine fra Italia e Germania, indeciso ogni volta fra il consegnarsi ai disastri contabili dei paesi latini o iscriversi d’ufficio nel club di quelli che contano. Nello spread vieppiù ampio fra i fondamentali economici e quelli politici della Francia, ormai…

Vinceremo! (Premio: un altro ’92)

Ecco il circo italiano che riscalda i motori per l’ennesima replica di un copione già scritto. La Commissione europea rilascia le sue valutazioni marzoline sullo stato del nostro Paese. Le agenzie di stampa battono la notizia dell’ennesima bocciatura europea, e subito, con maschia prontezza, arriva una nota del governo che dice sostanzialmente che siamo pronti a tutto, e che qualunque…

Mangiarsi l’avanzo primario e decrescere (in)felici

I conti nazionali dell’Istat sono sempre un’occasione di riflessione, sempre che uno abbia voglia di scrutarli in lungo e largo. Vale per la statistica ciò che si dice di tante materie tecniche, ossia che sia disciplina arida e ostica. Epperò, scorrendo in filigrana i dati, e con l’umiltà che ben si conviene a tanta complicazione, nel deserto dei numeri spuntano…

L’export non spinge più la crescita tedesca

Quando finisce un’epoca, lunga e duratura come è stata quella della crescita del Pil tedesco trainata dall’export netto, servirebbe un minimo di solennità. E’ vero che i segnali erano da tempo sotto gli occhi di tutti, così come il sorgere della vocazione da rentier della Germania. Ma adesso che l’inversione del ciclo tedesco si è avverata sembra un fatto scontato,…

Genealogia del Pil – Il destino statalista dell’Occidente “liberale”

Il Pil, dunque, dal secondo dopoguerra, diventa il dio benefico che elargisce e certifica lo sviluppo delle società occidentali. Dio riveritissimo, peraltro, che finisce a comune denominatore di qualunque altro indice economico, rapportandosi ogni cosa in relazione ad esso e ignorando (o colpevolmente omettendo) quanto tali formulazioni implichino una crescente responsabilità statale nei processi economici. Allo Stato tutto si chiede:…

Il fantasma della deflazione si materializza (per ora) fra i Pigs

Dunque i nostri banchieri centrali dicono che non c’è nessun rischio deflazione in Europa, e segnatamente nella zona euro. E anzi assicurano che qualora dovessero percepire questo rischio faranno tutto ciò che è necessario per evitarlo. Non c’è nulla che più spaventi i banchieri della temutissima sindrome giapponese. Poi però arriva Eurostat che pubblica i dati di gennaio 2014. Viene…

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