Visto che si fa un gran parlare di riforma fiscale negli Usa, basandosi peraltro sugli annunci di un taglio delle tasse per le imprese, può essere utile proporre un’analisi recente pubblicata dalla Fed di S.Louis che ci consente di stringere il fuoco sul caso statunitense, che ha il pregio di manifestare alcune particolarità che contraddicono alcune evidenze empiriche abbastanza assodate.…
Maurizio Sgroi
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La retribuzione "cattiva" scaccia quella buona
Il Fmi ha pubblicato un capitolo molto interessante nel suo ultimo World economic outlook che analizza lo strano puzzle del mercato del lavoro contemporaneo in diverse economie avanzate. L’osservazione di partenza è che a fronte di un andamento dell’occupazione che, in alcuni casi, è persino migliorata rispetto al periodo pre crisi, la crescita delle retribuzioni è rimasta lenta, quando non…
Ecco le ragioni del pericoloso boom del mattone asiatico
Gli osservatori di cose immobiliari guardano rapiti all’andamento dei corsi immobiliari in alcune zone dell’Asia. Laggiù, malgrado le autorità monetarie provino in tutti i modi a raffreddare il boom, alimentato da una certa facilità di credito, “i prezzi degli immobili sono rimasti elevati”, come rileva la Bis nella sua ultima Rassegna trimestrale. Anzi “in alcune economie quali la Cina e…
Quando il protezionismo peggiora l'istruzione
Poiché il protezionismo è tornato di moda (ammesso che abbia smesso davvero di esserlo) diventa interessante osservare le tante sfaccettature col quale il fenomeno dei dazi può impattare sulla struttura e l’organizzazione di una società. Si tende a pensare che in fondo proteggere i commerci sia affare che riguardi solo i produttori, o al limite i consumatori che, lo sappiano…
Se i governi guadagnano facendo debiti
La buona notizia è che il fabbisogno netto di prestiti dei paesi Ocse è stabile in questi 2017, quotando circa 1,7 trilioni, che sono millesettecento miliardi, al livello del 2016. Altrettanto buona è che la montagna di debito sovrano che si accumulata finora è stabile anch’essa, pure se in leggero aumento, ed è vista raggiungere i 42,2 trilioni nel 2017…
Il taglio di produzione Opec fa crescere il petrolio Usa
Alcuni giorni fa L'IEA, agenzia internazionale dell’energia, ha pubblicato dei dati che mostrano come sia regredita l’attività tradizionale di esplorazione e scoperta di nuovi pozzi petroliferi a fronte di un notevole aumento delle produzioni alternative, shale oil in testa. Le compagnie, infatti, continuano a tagliare i costi di esplorazione con la conseguenza che i progetti convenzionali autorizzati per cercare il petrolio sono al più basso…
Rischio egemonia finanziaria Usa sui paesi Emergenti
Mi sorprendo a leggere un capitolo del nuovo Global financial stability report del Fondo monetario che racconta una cosa del tutto ovvia pure ai dilettanti come me, eppure evidentemente meritevole d’essere approfondita per ragioni che forse sono d’accademia e forse no: il peso specifico finanziario degli Usa e i suoi effetti in un mondo che sta sperimentando uno dei gradi…
Dove vanno i soldi del risparmio europeo
E’ sempre molto istruttivo leggere i bollettini economici della Bce. L’ultimo, pubblicato pochi giorni fa, contiene una interessante ricognizione sullo stato dei conti esteri dell’eurozona e soprattutto sulla loro evoluzione, la più sorprendete delle quali è senza dubbio quella che ha condotto questo pezzo d’Europa a essere uno dei principali, se non il più importante creditore internazionale, in ragione del…
Ecco come Trump fa la guerra alla Cina anche nell'acciaio
Molto si è scritto del discorso di Trump a camere unificate, ma poco si è letto di un tweet rilasciato dall’account ufficiale del presidente, nel quale Trump sottolineava di aver emesso una nuova direttiva in virtù della quale le pipelines statunitensi, quindi gli oleodotti, “devono essere fatti con acciaio americano”. Nulla che stupisca l’osservatore, ormai avveduto circa il vezzo nazionalistico…
Alcune lezioni che dovremmo imparare dai tormenti della Grecia
Riavvolgendo il nastro della cronaca, d’improvviso il dibattito fra Ue e Fmi ci riporta all’estate del 2015, quando i prestiti in scadenza che la Grecia avrebbe dovuto in qualche modo onorare a pena di default, infiammarono di chiacchiere vacue e manifestazioni di piazza le nostre giornate di allora, mentre i narratori del mainstream raffiguravano la solita storiella della Grecia buona…