Una nota della Defense Security Cooperation Agency americana ha confermato le indiscrezioni della Reuters: il dipartimento di Stato americano ha approvato la richiesta dell'Italia, presentata nel 2012, di armare due suoi droni MQ-9 Reaper con missili aria-terra Hellfire, bombe a guida laser e altre munizioni. Un accordo dal valore di 129,6 milioni di dollari, che doterà Roma di nuovi strumenti operativi.…
Michele Pierri
Leggi tutti gli articoli di Michele Pierri
Il software spia di Hacking Team non è in mani jihadiste. Parla Stefano Mele
L'ipotesi, paventata martedì, che un software spia come quello della milanese Hacking Team possa essere giunto in mani jihadiste non convince gli esperti. A non credere a questo scenario è anche Stefano Mele, avvocato e direttore dell’Osservatorio “InfoWarfare e Tecnologie Emergenti” dell’Istituto Italiano di Studi Strategici Niccolò Machiavelli, da alcuni anni docente di contrasto al cyberterrorismo nel Centro di eccellenza dell'Alleanza Atlantica per…
Vaticano, Apsa e Banca Finnat. Il report svelato da Reuters
Un nuovo caso? L'agenzia di stampa Reuters sostiene di aver "visionato un rapporto" che dimostrerebbe come "un dipartimento del Vaticano tra il 2000 e il 2011", sia stato utilizzato come "scatola" per attività di "riciclaggio di denaro, insider trading e manipolazione del mercato". Sull'accaduto indagano sia inquirenti del Vaticano, sia le polizie italiana e svizzera, ha detto una fonte di alto livello della Santa…
Chaouqui raccontata da Chaouqui
"Collaborerò con la Gendarmeria vaticana per far emergere la verità. Collaborare non significa autoaccusarsi: sono estranea da tutto". Sono le parole con cui Francesca Immacolata Chaouqui, arrestata e poi rilasciata, offre una sua prima versione dei fatti su chi l'accusa, in queste ore, di essere di uno dei "corvi" del nuovo caso Vatileaks. Mentre sul suo profilo Facebook aggiunge: "Non…
Hacking Team, il software spia in mano a terroristi islamici?
Proseguono gli strascichi del caso Hacking Team. Quattro mesi fa, la società informatica milanese che forniva a governi e agenzie di mezzo mondo il suo software spia, subì il furto di 400 gigabyte di dati che svelavano elementi utili a ricostruire ogni aspetto, anche il più privato, della vita e del lavoro d’impresa: conversazioni via email tra i dipendenti, le relazioni…
Vatileaks 2, tutto sui libri di Fittipaldi e Nuzzi
Usciranno dopodomani i due libri che danno vita in queste ore a un nuovo caso Vatileaks. A scriverli i giornalisti Gianluigi Nuzzi (autore di "Via Crucis", Chiarelettere) ed Emiliano Fittipaldi (nelle librerie con "Avarizia", Feltrinelli). Entrambi si basano su dati che, secondo i cronisti, arriverebbero direttamente dalle carte riservate della Cosea, la Commissione referente di studio e indirizzo sull'organizzazione delle strutture economiche…
Libia, tutte le tensioni tra Haftar e l'Italia
La Farnesina ha subito smentito, ma l'accusa a tre navi italiane di aver sconfinato ieri in acque territoriali libiche segnala come, nell'ex regno di Muammar Gheddafi, il caos aumenti man mano che ci si avvicini a un accordo per un governo di unità nazionale. E come, per alcuni analisti, non sia difficile scorgere in questo risiko precise responsabilità, come quelle…
Cos'è (e come funzionerà) il nuovo corpo d’élite della Nato
Basteranno solo 48 ore, alla Nato, per dispiegare in caso di emergenza una nuova forza di reazione rapida, la Very High Readiness Joint Task Force (Vjtf). Concepita nel pieno della crisi ucraina, la brigata sarà pienamente operativa dal 2016 e conterà su circa 5mila uomini. A COSA SERVE "Non si tratta di attaccare, ma di essere pronti a difendersi", ha spiegato…
Ucraina, perché la Russia preoccupa la Nato
A distanza di venticinque anni, è sempre Mosca a impensierire la Nato, che nel frattempo ha sprigionato la sua forza attrattiva anche oltre l'ex Cortina di ferro. E che oggi, con Trident Juncture 2015, l'esercitazione che si svolge fino al 6 novembre tra Italia, Spagna e Portogallo, lancia un segnale ai suoi stessi partner e all'Orso russo. “Circa 35 mila soldati,…
Per fermare Putin serve una strategia globale. L'appello di McFaul
Gli Stati Uniti e i loro alleati dovrebbero adottare una strategia globale per ridurre al minimo le conseguenze negative dell'aggressività della Russia di Vladimir Putin. Ad esserne convinto è Michael McFaul, già ambasciatore degli Stati Uniti in Russia e oggi direttore del Freeman Spogli Institute della Stanford University. L'OPINIONE DI MCFAUL Per l'ex diplomatico, intervenuto con un editoriale pubblicato oggi dal…