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Otto Lanzavecchia About Otto Lanzavecchia

Milano, classe 1996, oggi giornalista professionista e curatore di Decode39. Mi occupo di geopolitica ed esteri, dell'intersezione tra tecnologia e società, di energia e transizione. Tra vento e monti quando riesco. Twitter/X: @otto_lanza

Un Piano Mattei europeo. La rivoluzione Global Gateway verso l’Africa

Il maxi-progetto strategico dell’Ue per investire e contare nel continente africano passa da un’evoluzione nell’approccio verso di esso. Gli interventi di Bagnasco, Bettella, Corazza, De Andreis, Mistretta, Parenti, Pizzi, Procopio, Varvelli e Zaurrini a “Global Gateway Africa: Geopolitica, investimenti e prospettive per l’Italia”

Siamo nell’era delle rinnovabili? Il rapporto Iea e le traiettorie globali

L’Agenzia internazionale per l’energia smentisce l’Opec e prevede il picco di domanda degli idrocarburi entro il 2030, l’aumento “inarrestabile” delle rinnovabili e una strada in salita per l’obiettivo 1,5 gradi. Determinante la Cina, cruciale la traiettoria del Sud globale, ed evidenti le nuove dimensioni di rischio che accompagnano la transizione

Pechino contro Foxconn: nazionalismo, coercizione, Taiwan. Ecco cosa c’è dietro

Le autorità cinesi si sono imbarcate in una crociata di controlli sull’azienda taiwanese. È l’ultimo esempio della stretta anti-spioni di Xi, che riguarda realtà sia nazionali che estere e continua a spaventare gli investitori esteri. Ma c’entra anche il fatto che il Ceo di Foxconn sia in lizza per le elezioni taiwanesi

L’Ucraina rivende armi Nato ad Hamas? Così la disinformazione russa sfrutta la crisi

La macchina propagandistica del Cremlino ha riciclato uno dei suoi ritornelli per adeguarlo al contesto della crisi in Israele. L’accusa dell’ex presidente Medvedev, secondo cui armi dell’Alleanza sarebbero finite in mano ai jihadisti per colpa del “regime neonazista” ucraino, è stata rilanciata sui social e corroborata con un finto video BBC-Bellingcat

Perché l’Occidente non può permettersi un flop del summit Ue-Usa

Von der Leyen e Michel incontrano Biden. Sul tavolo ci sono un club per acciaio e alluminio e un accordo sui materiali critici per far accedere gli europei ai sussidi dell’Inflation Reduction Act, con un contorno di allineamento contro la Cina. Ma le differenze e le resistenze di alcune cancellerie del Vecchio continente stanno ostacolando la creazione di un fronte comune

Gas, tra coperta corta e rischi per la transizione. Il rapporto Snam

Incertezza lato domanda e penuria di investimenti mettono a rischio transizione e sicurezza energetiche. Questo perché il gas rimane vitale per il funzionamento e la decarbonizzazione del sistema energetico globale: l’instabilità porta verso il carbone, che genera CO2. Lo studio di Snam, International Gas Union e Rystad all’Energy Intelligence Forum di Londra

Baltico, ombre russe (e cinesi?) dietro ai cavi danneggiati

È stato rotto un altro cavo sottomarino. La Svezia rivela che l’incidente è avvenuto contemporaneamente al sabotaggio del cavo internet e del gasdotto tra Finlandia ed Estonia. Sostegno Nato alle indagini e fronte comune sull’underwater

Flussi di dati e fiducia, così l’Italia (col G7) può portare alla soluzione

Non solo IA. I flussi globali di dati e il ruolo del G7 italiano

A Hiroshima il Gruppo dei Sette ha indicato la via: serve creare un modello globale di governance per i flussi di dati transfrontalieri, forgiato dai principi democratici (tra cui privacy e responsabilità) e fondato sulla fiducia reciproca. Con la presidenza del G7 del 2024 starà a Roma indirizzare gli sforzi delle democrazie liberali più avanzate per far nascere un quadro istituzionale. La soluzione passa dalla sintesi dei modelli: ecco come

Usa-Cina, la visita di Wang a D.C. e il Medio Oriente. Pronti per Biden-Xi?

L’imminente visita del capo della diplomazia cinese a Washington fa pensare che i due presidenti si incontreranno al summit di San Francisco, evento che segnerebbe una certa distensione nel rapporto tra le due superpotenze. Ma le differenze rimangono nette e passano anche dalle mediazioni attorno al conflitto tra Israele e Hamas

Islamic State of Mind. La lente di Antinori sull’attacco (jihadista?) in Francia

L’aggressione di un giovane radicalizzato a un insegnante del liceo sembra essere il primo attentato jihadista in Europa dall’esplosione del conflitto in Israele. Ma il fondamentalismo islamico non è mai sparito, ricorda l’esperto di estremismo: oggi è online e segue la grammatica social, e Hamas lo sa bene. Ora attenzione all’innesco del circolo vizioso di odio, specie nei confronti della comunità ebraica

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