L’aspetto politico della visita non può prescindere da un passaggio sulle imminenti elezioni tedesche, in cui il titolare della Farnesina ha detto a chiare lettere cosa pensa: “Spero che nessun italiano voti per Afd in Germania. Anche perché non hanno simpatia per l’Italia. Io non ho niente a che fare con Afd e non voglio averci a che fare, sono distante anni luce dalla loro ideologia”
Paolo Falliro
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Incontro Tajani-Nafti. Tutti i progetti tra Italia e Tunisia
La visita del ministro degli Esteri tunisino alla Farnesina conferma il livello di partenariato tra i due Paesi, che hanno già ottenuto risultati incoraggianti alla voce migranti. All’orizzonte si lavora per organizzare il secondo incontro del Consiglio della cooperazione strategica italo-tunisina a livello di premier e un nuovo business forum che riunirà industriali e imprenditori di entrambi i Paesi
Pmi e non solo. Italia e Slovacchia nel segno della collaborazione
Visita del presidente Pellegrini oggi in Italia. I due Paesi vantano relazioni commerciali basate su un interscambio annuale di 8,5 miliardi di euro annui: la presenza imprenditoriale italiana in Slovacchia è profonda
Come fare uscire dall’irrilevanza politica l’area cattolica italiana? Risponde Merlo
Il rinnovato protagonismo politico e culturale dei cattolici italiani non può prescindere dalla riscoperta del Centro e dal rilancio di una credibile “politica di centro”. Lo sforzo del volume di Giorgio Merlo, “Cattolici al Centro”, con prefazione di Giuseppe De Rita, è doppio: da un lato raccontare con piglio analitico le ragioni politiche e culturali per una rinnovata presenza dei cattolici nella cittadella politica italiana e, al contempo, provare con queste premesse rideclinare un altrettanto nuovo e incisivo progetto di centro
Romania e Bulgaria nell'area Schengen. A vincere è l'Ue
Con la piena adesione a Schengen i due Paesi compiono un altro passo verso la riunificazione balcanica. Cosa cambia a livello economico e come potranno compiersi altri progressi politici e diplomatici in una macro regione diventata ultrasensibile agli equilibri internazionali
Eni in Costa d'Avorio, così il progetto Baleine cambia lo scenario
Il colosso italiano non si è fermato a Baleine e la scorsa primavera ha effettuato un’altra scoperta rilevante nel giacimento di Calao: potenzialmente potrebbe contenere 1,5 miliardi di barili di petrolio. Si prevede che questa scoperta genererà entrate significative e creerà 8.000 posti di lavoro. La Costa d’Avorio prevede di iniziare l’esplorazione del giacimento entro il 2026
Il futuro dell'Italia (e dell'Ue) è la famiglia. Il seminario di Ditelo Sui Tetti
Una riflessione sugli interventi a favore della famiglia, in occasione del seminario promosso dal network Sui tetti. Sberna: “L’Europa ha dedicato grandi risorse al Green Deal, ma non possiamo dimenticare che il futuro del nostro continente si costruisce innanzitutto investendo sulla famiglia”. Menorello: “Il contributo offerto dalla Regione Lazio è essenziale e può rappresentare un faro per quanti potranno seguirlo”
Unifil, aggiornare le regole d'ingaggio. Crosetto in Libano
Il peso specifico del contributo italiano è stato ribadito dal titolare della difesa, che ha anche ricevuto un sincero ringraziamento da parte del generale Aoun e delle Laf per il lavoro svolto, in particolare, dal contingente italiano di Unifil. Ha ricordato che i militari italiani “sono rimasti operativi e vigili, nel loro settore di competenza, anche nei momenti più difficili, anzi davvero drammatici, continuando a svolgere il proprio dovere”
Partenariato e investimenti, come l'Italia può intervenire in Africa. Tutte le priorità
Le conclusioni del meeting di Fiuggi, oltre al Medio Oriente e all’Ucraina, toccano anche il tema africano, dove lo strumento del Piano Mattei può essere utile per definire interventi e tracciare strategie. Libia e Sudan restano in cima alle priorità, sia per la normalizzazione istituzionale a Tripoli sia per contrastare la guerra civile in corso a Khartum
Sanzioni sul greggio russo. Scatto del Parlamento Ue contro la flotta ombra
Secondo l’eurodeputata popolare Kalniete le 600 petroliere della flotta ombra, che esportano il 70% del petrolio russo, immettono 12 miliardi di dollari nel bilancio di guerra russo ogni mese. La flotta ombra è raddoppiata quest’anno. Queste petroliere non sono assicurate e il loro personale è scarsamente addestrato. “Sono pericolosamente usurate e, di fatto, sono bombe a orologeria ecologiche che minacciano le acque del mondo con fuoriuscite di petrolio. La flotta ombra russa è una minaccia ibrida diretta per la Lettonia e gli altri Paesi del Mar Baltico”