Il professor Otmar Issing, già membro influente del direttivo della Bce responsabile degli studi, ha ripetuto al Financial Times una delle sue errate concezioni dei modi in cui funziona il meccanismo europeo, sostenendo che la Germania non può accettare di pagare i debiti altrui; questa tesi è stata forse reiterata dopo la saggia decisione di Draghi di avvertire il mercato…
Paolo Savona
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The euro's slippery path
In the absence of an international monetary standard different from a national currency, as special drawing rights (SDRs) would be, the euro plays an important role in the world of real and financial exchanges because it has the function that gold played in the Bretton Woods system. Indeed, whoever is not satisfied with the US monetary policy can sell dollars…
Senza eurosoluzione, Monti prolungherà solo l'agonia italiana
I mercati non hanno recepito il messaggio di speranza venuto dal recente Consiglio europeo perché il problema di fondo, quello dell´architettura dell´eurosistema, non è stato affrontato. Un´acuta riflessione del professore Giuseppe Guarino indica che gli organismi giuridici, una volta creati, vivono producendo effetti talvolta non previsti, anche opposti a quelli attesi. Guarino li ha chiamati organismi biogiuridici. Il trattato di…
Meglio l'inflazione che restare senza lavoro
Caro direttore, gli articoli di fondo di Angelo Panebianco invitano sempre a ragionare fuori da schemi predeterminati dalle correnti di pensiero dominanti, ma quello pubblicato ieri sul Corriere fa eccezione, ribadendo la tesi consueta che l´uscita dall´euro rappresenta un pericolo per la democrazia, mentre a mio avviso è l´opposto. Due miei maestri, Carli e Cossiga, mi hanno insegnato, il…
Urge per l'Italia piano B per un'uscita ordinata dall'euro
L’incontro tra la Merkel e Hollande non sembra aver rasserenato gli animi sulla possibilità che la politica fiscale europea cambi registro. Parrebbe che Monti sia rientrato rabbuiato da Bruxelles. Neanche la notizia che la Grecia è in cattive acque sembra spaventare la Germania, che resta la maggiore beneficiaria dell´euro così com´è, in quanto le sue esportazioni godono di un rapporto…
Quel che Draghi vuol fare non risolve i problemi
E’ noto che i mercati internazionali non hanno simpatia per il socialismo, ma temono ancor più i disordini sociali. Le prime reazioni all´elezione di François Hollande e ai disordini in Grecia sono in linea con questa sperimentata conoscenza. Non sappiamo quale sarà il modo in cui il nuovo presidente francese saprà conciliare rigore fiscale e crescita, ma quasi certamente si…
Per ripartire serve un'operazione speciale sul debito
Il premio Nobel Paul Krugman va ripetendo con insistenza una tesi che è tabù per qualsiasi italiano che voglia provare a proporla; alle condizioni esistenti, l´euro è destinato al collasso. Il perché ciò debba accadere è stato oggetto di analisi in questa rubrica sulla scia della diagnosi dì Kenneth Rogoff. Visto che i gruppi dirigenti italiani sono sordi a ogni…
Tutti ricordano i rischi, ma nessuno ha la soluzione
Se non ci trovassimo di fronte a una situazione molto ma molto seria in cui è costretta a vivere la povera gente per l´insipienza o la voracità delle élite, potremmo limitarci a manifestare sconforto nel leggere le dotte dissertazioni di istituzioni pubbliche e di privati commentatori sui pericoli dell´attuale fase dell´economia mondiale, Italia compresa. I piccoli risparmiatori vedono assottigliarsi con…
Tre errori. Fatali?
La similitudine di un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto è la rappresentazione dello stato delle cose nell’Unione europea. Infatti con il Fiscal compact e le decisioni prese a sostegno dell’euro alcuni ritengono che l’Unione abbia fatto passi avanti e altri che li abbia fatti indietro. L’aver scongiurato la catastrofe non ha impedito che le parti deboli dell’Unione pagassero…
Riforme, ma quali? Perché il mondo va in ordine sparso
II dramma è scongiurato, ma il pericolo resta: questa è la diagnosi emersa dal Workshop Ambrosetti sulla Finanza a Cernobbio. Esistono diversità di interpretazioni sul perché si debba mantenere l´allerta: alcuni la vedono nella decelerazione dello sviluppo dei Paesi emergenti, ancorché questo resti elevato rispetto ai Paesi di vecchia industrializzazione; altri nelle incertezze manifestate dalla ripresa americana e altri ancora…