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Presidenziali Usa, tra Wall Street e Zuccotti park

Le democrazie moderne hanno sempre offerto il fianco a una critica specifica: i cicli elettorali possono influenzare eccessivamente – dunque in peggio – il processo decisionale. L’osservazione è fondata, e due sviluppi tecnologici hanno acuito il problema negli ultimi anni: da una parte, i flussi di informazioni e i media a getto continuo hanno compresso i tempi della comunicazione (e…

Obama, ancora tu?

It’s the economy, stupid. Correva l’anno 1992 quando James Carville, lo stratega della campagna elettorale di Bill Clinton, sottolineava con questa formula, tanto colorita quanto efficace, quale fosse il tema vincente per conquistare la Casa Bianca. Vent’anni dopo, con le presidenziali del 2012 all’orizzonte, quel monito torna ad essere attuale ed anzi si fa persino più stringente per Barack Obama…

Nei panni di John the plumber

Le statistiche e la storia sono contro la rielezione di Barack Obama alla presidenza degli Stati Uniti, nel 2012. Le statistiche sostengono che è difficile per i politici in carica essere rieletti quando la recessione persiste e la sfiducia dell’opinione pubblica cresce. L’impatto della recessione sul mercato elettorale è quasi automatico: è successo in Gran Bretagna e in altri Paesi…

Ai repubblicani non basterà un tea

Sulle elezioni presidenziali del 2012 pesa l’incognita della rielezione di Barak Obama. Raramente, nella storia dell’ultimo secolo, un presidente in carica che aspira al secondo mandato quadriennale (come prevede la Costituzione) viene bocciato. Nel dopoguerra è accaduto solo due volte: con il democratico Jimmy Carter nel novembre 1979 quando è stato sconfitto da Ronald Reagan, e con il repubblicano George…

Georgia, attrazione europea

Sono passati tre anni dall’invasione russa della Georgia, e due anni da quando l’Unione europea ha lanciato la sua Partnership orientale (2009). La Partnership orientale è stata concepita prima del conflitto, ma la sua implementazione è stata accelerata dopo il conflitto, al fine di rassicurare la Georgia, e i suoi irrequieti vicini, che l’Unione europea è contro ogni tentativo russo…

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Iran, l'incubo dell'instabilità

Il 2012 per la Repubblica islamica degli ayatollah non si annuncia un anno felice. Anzi, nere nuvole di tempesta che provengono dall’interno e dall’esterno del Paese già si stanno addensando. All’interno, il braccio di ferro tra Guida suprema, popolo della “primavera” 2009 e il presidente Ahmadinejad, a meno di accadimenti straordinari, si sta facendo sempre più tosto. All’esterno, il rapporto…

Lotte interne e assedio esterno

Nel marzo 2012 si terranno le prossime elezioni parlamentari in Iran. Non una gran notizia apparentemente, dato che nelle due ultime elezioni (2004 e 2008), il Consiglio dei guardiani della rivoluzione – un organo costituzionale nelle mani dei conservatori – aveva manipolato pesantemente l’esito elettorale, impedendo alla maggior parte dei candidati riformisti di presentarsi. Da quattro anni, il barometro politico…

America latina, la teoria del pendolo non basta più

Per lungo tempo, le storie politiche dell’America latina hanno confermato con l’evidenza dei fatti la teoria che il sociologo italo-argentino, Gino Germani, aveva elaborato dopo aver riflettuto su una dinamica sincronica che sembrava coinvolgere gli Stati del subcontinente. In quella sua “teoria del pendolo”, Germani metteva in rilievo come una sorta di dondolamento collettivo accompagnasse i processi politici latinoamericani, ora…

Francia, Sarko-bis tutto in salita

Trentuno anni dopo e con un altro François. Mai come oggi, nei tempi recenti, la sinistra francese è stata così vicina al ritorno all’Eliseo. Il 10 maggio 1981 il popolo della gauche festeggiava il trionfo di Mitterrand, primo e unico presidente socialista della Quinta repubblica e il 6 maggio prossimo potrebbe tornare a cantare “on a gagné” con Hollande. L’uomo…

Spagna, no mas fiesta

Il Partito popolare ha vinto le elezioni generali spagnole ampiamente, con la maggioranza assoluta. Sono molte le ragioni che spiegano il perché di questa vittoria. La prima è che nell’Europa di oggi si è diffuso il “voto di sanzione”: il votare non per qualcuno (per esempio, l’opposizione) ma contro qualcuno (il governo di turno). La seconda ragione è che, oltre…

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