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Video Isis, il potere senza confini dell'arma mediatica. Lo speciale Formiche.net

Nella serie televisiva norvegese-americana Lilyhammer, prodotta da Netflix e NRK1, un mafioso di New York tenta di rifarsi una vita a Lillehammer, in Norvegia. Tra tutti i personaggi secondari della storia incuriosisce per la forte carica di attualità il figlio dell'imprenditore Julius Backe, un ragazzo con un difficile rapporto con il padre che decide di convertirsi all’Islam per quanto vede…

Cuba e Stati Uniti, ecco perché cambia tutto (o forse no)

Come nel Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, “tutto cambia affinché nulla cambi”. E' questo il commento di molti osservatori sulle annunciate nuove relazioni tra Cuba e Stati Uniti. Il presidente Raul Castro aveva rispettato la scorsa settimana la promessa di liberare un gruppo di prigionieri politici e oggi il suo omologo americano, Barack Obama, ha fatto la sua parte:…

Israele, come maneggerà Renzi la bombetta della mozione Sel pro Palestina?

Negli ultimi mesi lo Stato della Palestina è stato riconosciuto da Gran Bretagna, Francia, Spagna, Belgio, Danimarca, Irlanda e Portogallo. Persino il Parlamento europeo ha detto di sostenere “il riconoscimento in linea di principio dello Stato di Palestina” sulla base dei confini del 1967. La soluzione sarebbe quella dei due Stati con Gerusalemme come capitale. LE PAROLE DELL'AMBASCIATORE L’ambasciatore israeliano…

Isis, ecco dove si producono i video degli orrori

Qualità HD, camera in mano, rallentamenti di immagini, dissolvenze, zoom sulle espressioni di vittime e carnefici. Anche musica, giochi di luci e sottotitoli in diverse lingue. Diversi stili di ripresa, ma con l’orrore sempre in primo piano. Le produzioni dei video dello Stato Islamico sono degni di una grande produzione audiovisiva. Il logo in alto a destra è quello di…

Ecco cosa c'è nell'ultimo numero (sempre "irresponsabile") di Charlie Hebdo

Dalle prime ore del mattino sono esaurite le copie di Charlie Hebdo (in allegato oggi in Italia con Il Fatto Quotidiano), il primo numero dopo la strage del 7 gennaio dove 12 persone sono state uccise da terroristi islamici. Il numero odierno del “journal irresponsable”, come si legge sotto la testata, è dedicato quasi per intero alle religioni. E non…

Ghetto ebraico a Roma, dove la paura si sconfigge con la sicurezza

Il Ghetto ebraico di Roma non dimentica. Non dimentica i deportati durante il neofascismo; i loro nomi sono incisi nei sampietrini dorati disegnati dall’artista Gunter Demnig e incastrati davanti ai portoni da dove sono usciti per non tornare più. Non dimentica Stefano Taché Gay, un bambino di due anni ucciso dai terroristi nel 1982 mentre usciva dalla sinagoga. A lui…

Chi è Hayat Boumeddiene, la dama nera ricercata dalla Francia

Hayat Boumeddiene è, in questo momento, la donna più cercata dalla Francia. Soprannominata la "dama nera", è stata la moglie del terrorista Amedy Coulibaly e, secondo alcune ricostruzioni, complice durante l’assalto lo scorso venerdì al supermercato Kosher a Parigi, dove sono morte quattro persone. Nata nel 1988, questa ragazza francese è fuggita in Siria dopo uno scalo a Madrid e…

Vi racconto una giornata di preghiera nella Grande Moschea di Roma dopo la strage di Parigi

Il trenino Roma-Viterbo è il mezzo pubblico che porta più vicino a Viale della Moschea, il luogo dove si trova la Grande Moschea di Roma, la più grande d’Europa. Sui vagoni, strapieni, ci sono poche donne e qualche studente. È venerdì e la maggior parte dei passeggeri sono uomini musulmani che si dirigono al ṣalāt delle 14:38, uno dei cinque…

Charlie Hebdo, ecco tutte le più bislacche teorie complottistiche

La carta d’identità dell’attentatore dimenticata nell’automobile, la scarpa perduta mentre fuggiva, la mancanza di protezione della redazione da parte della polizia nonostante le minacce (che però erano diminuite negli ultimi mesi, secondo la recente testimonianza di un collega britannico del direttore Stéphane Charbonnier). Nella strage compiuta a Parigi nella sede della redazione di Charlie Hebdo, dove sono rimaste uccise 12 persone,…

Chi è Renald Luzier, il caricaturista di Charlie Hebdo che si è salvato dall'attentato

Renald Luzier, conosciuto come Luz, era sempre arrivato alla stessa ora in ufficio, specialmente il mercoledì, quando la redazione di Charlie Hebdo si riunisce per la riunione settimanale. Ieri, forse perché era il giorno del suo compleanno, il caricaturista è arrivato con mezz'ora di ritardo. Minuti decisivi per salvargli la vita. IL DESTINO DI LUZ Sulle pagine di Le Monde…

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