La Banca d’Italia ha pubblicato i nuovi conti sulla ricchezza degli italiani e sulle disparità di distribuzione, un quadro che però sembra non collimare con quello che risulta dalle statistiche sui redditi prodotte dall’Istat. Disaccordo che appare tanto più sorprendente se si considera che i dati sono il frutto di un progetto europeo della Bce, che mira a combinare grandezze macroeconomiche dei conti nazionali con informazioni microeconomiche sulla distribuzione dei redditi… L’analisi di Salvatore Zecchini
Salvatore Zecchini
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Cosa penso del nuovo patto di (in)stabilità controllata. L'analisi di Zecchini
Il momento è propizio per parlar chiaro agli italiani e spiegare che il Paese non può più permettersi continui disavanzi, specialmente per spese poco feconde nell’innalzare il potenziale di crescita economica. E che è inevitabile ridurre l’incidenza del debito per non essere alla mercé dei mercati finanziari
Da un anno a sorpresa a uno al bivio. Le previsioni di Zecchini
Anno sorprendente questo 2023, che porta con sé un futuro ambivalente. Tra soprese positive e quelle negative, nel 2024 sarà necessario essere preparati tanto a fronteggiare al meglio le avversità, quanto a sapere gestire con lungimiranza i frutti di una possibile evoluzione in positivo. Ma il nostro Paese è preparato per questa prospettiva? L’analisi di Salvatore Zecchini
IA, perché è difficile bilanciare progresso con regolazione. L'analisi di Zecchini
Con l’AI Act, l’Europa mira a calibrare il bisogno d’innovazione e i rischi. Il risultato non è tra i migliori, ma è sempre migliorabile alla luce dell’esperienza che si acquisirà sotto più profili. Il commento di Salvatore Zecchini
La sfida della crescita si gioca su tre assi. Zecchini spiega quali
L’attuazione del Pnrr da sola non è in grado di condurre l’economia verso un’espansione consistente e durevole in assenza di un quadro di sistema coerentemente favorevole. Si dimentica che la sfida della crescita si gioca su tre punti. Salvatore Zecchini, economista Ocse, spiega quali
L'imprenditorialità mancante per una crescita sostenuta. Scrive Zecchini
In uno studio dell’Ocse e della Commissione europea di prossima pubblicazione si parla di vuoti di imprenditoria che interessano i Paesi europei e che, se colmati, consentirebbero di far emergere 7,5 milioni di imprenditori aggiuntivi nell’Ue e 34 milioni nella più ampia area Ocse. Ma cosa serve per ridare slancio al declino dell’imprenditoria? L’analisi di Salvatore Zecchini
Povertà in Italia, di cosa non tiene conto Istat. Limiti e altre rilevazioni
L’ultima indagine dell’Istat sulla diffusione della povertà nel Paese, riferita al 2022, presenta molti dati, alcune novità e divergenze di andamento tali da richiedere un’attenta lettura e interpretazione per non trarne le consuete deprecazioni sull’avanzamento del fenomeno. Il rapporto della Caritas offre un quadro più completo delle criticità alla base della povertà in Italia, mettendo l’accento sulla scarsa mobilità ascendente per chi proviene da famiglie povere e la povertà intergenerazionale che si trasmette da generazione a generazione
Le riflessioni del Cnel sul salario minimo non sono esaustive. L'analisi di Zecchini
Benché le riflessioni del Cnel non tocchino le implicazioni macroeconomiche di un dato livello di salario minimo, queste sono molto rilevanti e da tener presente da parte del legislatore, perché coinvolgono le dinamiche di costi e di prezzi, ed impattano sulla spesa pubblica e sulla tassazione. L’analisi di Salvatore Zecchini
Alto rischio e poca crescita. Zecchini legge la politica di bilancio
La strategia del governo illustrata nella Nadef si presenta come un audace tentativo di un atterraggio morbido, un “soft landing” da una fase di alta inflazione, che è contrastata essenzialmente dalla Bce con una brusca restrizione monetaria e del credito. Si tenta di coniugare disinflazione con una ripresa economica sostenuta da aiuti, investimenti e un lento rientro dagli squilibri della finanza pubblica
Le quattro partite dell'Italia in Europa sul bilancio. Scrive Zecchini
Il grosso della partita su aggiustamento e crescita si gioca a Bruxelles, principalmente su quattro filoni negoziali: la modifica del Patto di Stabilità e crescita, il bilancio pluriennale dell’Ue, l’avanzamento verso l’unione dei mercati finanziari, entro cui rientra la ratifica del Mes, e le modifiche del Pnrr. Su ciascuno di questi dossier vedremo se l’Italia otterrà sostegno alle sue posizioni