Perché è così importante preservare la biodiversità? Perché la diversità biologica è un termometro che misura lo stato di salute della vita sulla Terra. Un ambiente più ricco e diversificato, infatti, garantisce vita e prosperità a tutti quelli che lo abitano, siano essi esseri umani, animali o vegetali. La riflessione di Saturno Illomei
Saturno Illomei
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Geostrategia e futuro sostenibile. Il Mar Mediterraneo al centro degli equilibri mondiali
Il cambiamento climatico, la protezione delle risorse marine e la gestione sostenibile delle attività economiche e sociali sono alla base della Strategia Mediterranea per lo Sviluppo Sostenibile in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Affrontare i problemi dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo significa gettare le basi per uno sviluppo omogeneo di benessere e realizzare livelli di produttività e coesione sociale. Ecco i temi al centro di un incontro che si è svolto alla Stazione Marittima di Napoli, promosso da Globe Italia in collaborazione con la Marina Militare, durante la tappa del tour mondiale dell’Amerigo Vespucci
Economia circolare, così l'Italia mantiene la leadership europea
Cosa emerge dal “Rapporto 2025 sull’economia circolare” del Circular Economy Network, promosso dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e realizzato in collaborazione con Enea. Il Rapporto evidenzia la necessità di accelerare la circolarità attraverso una maggiore efficienza nell’uso delle risorse e un incremento dell’uso di materie prime seconde per migliorare la competitività delle imprese
È Laudato si’ il lascito testamentario di papa Francesco. Scrive Illomei
Pubblicata il 24 maggio 2015 Laudato si’ aprì un anno fondamentale nell’affrontare le grandi sfide ambientali, che vide l’adozione, a settembre, dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e si chiuse, a dicembre, con la firma dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. Un’agenda che fu un grande programma d’azione per combattere la povertà e la fame, per proteggere il pianeta dal degrado
Perché il 2025 sarà cruciale per i rifiuti tessili. I numeri del settore
L’ultimo Rapporto rifiuti urbani 2024 di Ispra ci dice che sono state raccolte in Italia, nel 2023, poco più di 170mila tonnellate di rifiuti tessili, il 12% dell’immesso al consumo. Tutto questo non tiene conto del fatto che il prodotto tessile diventa rifiuto dopo alcuni anni dall’immissione al consumo e, quindi, la percentuale è indicativa di una tendenza. L’Agenda G7 Act, approvata a Roma lo scorso dicembre, è lo strumento con il quale il settore tessile e della moda si preparano ad affrontare le sfide sulla progettazione di prodotti più duraturi e riciclabili, l’adozione di materiali innovativi e lo sviluppo della raccolta e del riciclo
Vetro, la soluzione sostenibile negli imballaggi per alimenti. Lo studio
Presentato nei giorni scorsi da Assovetro lo studio “La riciclabilità dei materiali per contenitori: la specificità del vetro”, realizzato dal professor Vincenzo Maria Sglavo dell’Università di Trento. “Per il quinto anno consecutivo, l’Italia supera il target europeo del riciclo del vetro, fissato al 75%”, così a Formiche.net il presidente di CoReVe Gianni Scotti
Perché l'industria del riciclo è strategica per la decarbonizzazione
Su iniziativa della Global Recycling Foundation si celebra oggi la Giornata mondiale del riciclo, per sensibilizzare i cittadini sull’importanza del riciclo e dell’uso delle risorse, promuovendo pratiche che riducono l’utilizzo di energia, migliorano la qualità dell’acqua e dell’aria e contrastano il cambiamento climatico. “Trasformare i rifiuti in risorse e rafforzare la leadership dell’Italia nell’economia circolare è il nostro obiettivo. Per riuscirci è fondamentale l’impegno di tutti”, commenta Vannia Gava, viceministro del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica
Materie prime critiche e chip, cosa si è deciso al Consiglio sulla competitività
Attraverso la mobilitazione di oltre 43 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati, l’Europa intende rafforzare la sua leadership in ricerca e tecnologia verso chip più piccoli e veloci, aumentare la capacità produttiva del 20% entro il 2030, progettare e produrre chip più avanzati, sviluppare la fornitura globale dei semiconduttori, sostenere una forza lavoro altamente qualificata
Cosa cambia in Ue con il Clean Industrial Act
L’adozione del Clean Industrial Deal da parte della Commissione Europea ha l’obiettivo di abbassare i prezzi dell’energia e sviluppare tecnologie pulite per una maggiore competitività attraverso la trasformazione industriale, la circolarità e la decarbonizzazione. Il commento di Illomei
Cosa cambia con l’entrata in vigore del nuovo regolamento imballaggi
Si conclude un iter legislativo durato più di due anni che ha visto contrapposte le istituzioni europee da un lato e l’Italia dall’altro, in un braccio di ferro che si è risolto con un sostanziale compromesso che soddisfa entrambi le parti. Il punto di Saturno Illomei