Mentre gran parte della stampa di settore già annuncia la disfatta dei risultati 2024 per quanto riguarda il mercato dell’arte, registrando un valore totale pari a circa 57 miliardi di euro (e quindi un -12% sui valori dell’anno precedente), il report Art Basel e Ubs Global Art Market Report mostra una situazione ben diversa. Se sempre più persone sono disposte a pagare per poter però disporre di un’opera d’arte nella propria abitazione, il mercato dell’arte è in crescita. L’analisi di Stefano Monti
Stefano Monti
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L’eccellenza non ha dazi. Così la cultura aiuta nel posizionamento strategico
La cultura è tantissime cose, ma tra le tantissime altre sfumature, senza dubbio c’è anche questo: la capacità di competere sui mercati internazionali agendo su dimensioni che, entro certi limiti, possono anche superare la “forza del prezzo”. La riflessione di Stefano Monti
Quale nuovo ruolo per le biblioteche nell’era digitale. Scrive Monti
Negli ultimi anni, le biblioteche italiane hanno affrontato profonde trasformazioni per rispondere alle esigenze dei cittadini nell’era digitale. Oggi servono interventi per promuovere una maggiore bibliodiversità, stimolare nuove domande da parte dei cittadini e rafforzare la loro funzione di condivisione della conoscenza. Il commento di Stefano Monti
Ecco perché da solo il Terzo settore non basta. Il commento di Monti
Pur plaudendo al riconoscimento sempre più forte che il terzo settore è riuscito ad ottenere nel tempo, è oggi essenziale immaginare delle soluzioni che consentano di comprendere quando questo settore genera un valore aggiunto altrimenti irraggiungibile, e quando invece si sostituisce ad azioni che potrebbero concretamente creare ricchezza
Non è tempo di trollare la cultura. L'opinione di Monti
È necessario “ordinare” la cultura, perché il disordine può sicuramente essere un valore aggiunto per i produttori primari (artisti, musicisti, scrittori, ecc.), ma di certo non fa bene ad un comparto economico che si rispetti. L’opinione di Stefano Monti
Silicon Valley d’Europa? La politica culturale si fa agendo su innovazione e imprenditoria
L’idea inglese di uno spazio dedicato alle aziende, non solo tecnologiche. L’Italia potrebbe sicuramente giocare un ruolo di rilievo, ma è tuttavia da escludere la capacità da parte del nostro Paese di riuscire a raccogliere gli investimenti necessari e utilizzarli per creare un’area che, per regolamentazione e per disciplina fiscale, possa assumere il ruolo di guida dell’imprenditoria privata innovativa. Il commento di Stefano Monti
Un welfare che punti sulla cultura, al di là della mera sopravvivenza
Nel 2023, la spesa per la non autosufficienza in Italia è stata di circa 34 miliardi di euro, con 21 miliardi coperti da spesa privata. Entro il 2050, gli over 65 rappresenteranno il 34,5% della popolazione, rendendo fragile il sistema pensionistico. È necessaria una maggiore partecipazione culturale per migliorare la qualità della vita degli anziani e ridurre i costi sanitari. L’intervento di Stefano Monti
Biden, oligarchia industriale e cultura. L'opinione di Stefano Monti
La cultura e la tecnologia possono sembrare distanti tra loro, ma non lo sono affatto: ciò che ha nei fatti creato le condizioni per una così forte influenza statunitense, al di là degli aspetti militari, che hanno un ruolo sempre fondamentale nelle relazioni di potere tra le Nazioni, è stato l’investimento made in Usa su due elementi centrali: condizioni di vita migliori rispetto ad altre aree del mondo e possibilità di crescita. Scrive Stefano Monti
Come tutelare il pluralismo culturale? L'esempio della Bosnia
Tra interessi politici e carenze finanziarie, la Biblioteca Nazionale bosniaca rappresenta un caso emblematico della fragilità delle istituzioni culturali nei Balcani, richiedendo modelli innovativi di finanziamento pubblico-privato per tutelare il patrimonio e stimolare la produzione culturale
La morte degli stili. Come l’intelligenza artificiale può spingerci verso l’unicità
Ci sarà sempre chi cercherà la propria espressione, utilizzando gli strumenti in modo che gli sembra più congeniale. Così gli stili saranno sempre più ripetibili. Ma forse saranno sempre meno popolati dagli artisti. Il commento di Stefano Monti