Il 17 luglio del 2019, a Roma, moriva lo scrittore Andrea Camilleri. Ad un anno dalla sua scomparsa, sono in tanti a ricordarlo. Gli omaggi sono molti: dall’appuntamento all’Orto Botanico di Palermo, i programmi tv, i messaggi sui social network, fino alla statua ad Agrigento. Ma soprattutto, l’arrivo di un’altra opera letteraria: Riccardino.
Il romanzo postumo sarà pubblicato alla vigilia del primo anniversario della scomparsa dello scrittore siciliano dalla casa editrice Sellerio. Si tratta dell’episodio finale della saga del commissario di Vigata, Salvo Montalbano. Questo libro è diverso da quelli essenziali ed evocativi e pieni di significato ai quali Camilleri aveva abituato il suo pubblico.
“Il telefono sonò che era appena appena arrinisciuto a pigliari sonno, o almeno accussì gli parse – si legge nell’incipit -. ‘Riccardino sono’, disse una voce squillante e festevole, per dargli appuntamento al bar Aurora. Ma Montalbano non conosceva nessuno con quel nome… Un’ora dopo, la telefonata di Catarella: avevano sparato a un uomo, Fazio lo stava cercando. Inutilmente il commissario cercò di affidare l’indagine a Mimì Augello, perché gli anni principiavano a pesargli; aveva perso il piacere indescrivibile della caccia solitaria, insomma da qualichi tempo gli fagliava la gana, si era stuffato di aviri a chiffari coi cretini. Si precipitò sul posto, e scoprì che il morto era proprio Riccardino”.
Ecco alcuni scatti dell’archivio del Maestro Pizzi per ricordare lo scrittore siciliano.
Foto: Umberto Pizzi – riproduzione riservata