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Il rottamatore, moralizzatore a giorni alterni, Renzi, bulletto politico crede che tutti gli italiani scendano dalla montagna con la piena. Ha dedicato intere settimane a pontificare con petulanza e ossessione sulla necessità delle dimissioni da ministro della signora Cancellieri perchè, durante la custodia cautelare dei Ligresti, ha espresso telefonicamente solidarietà alla compagna del capofamiglia Salvatore. Sono state chiarite le varie questioni sia dal Ministro della Giustizia, per ben due volte in Parlamento, sia dagli uffici giudiziari competenti. Le dinamiche dell’accaduto hanno dimostrato che c’è stata linearità e correttezza nelle procedure, con il risultato che la Cancellieri non ha commesso alcun illecito, nè qualsiasi forma di reato. Non contento, questo personaggino della babypolitica italiota, pompato dai mezzi di informazione di proprietà dei soliti noti imprenditori, ha continuato a reclamare un comportamento eticamente irrepresensibile del ministro, manco se lui fosse il gran sacerdote della moralità pubblica. La verità è che il politicante toscano, piccolo tribuno, cerca in ogni modo di creare difficoltà a Enrico Letta e al governo, perchè arde dal desiderio di andare quanto prima a votare. E’ uno che non ha senso dello Stato, è spregiudicato in senso politico nelle sue smodate ambizioni. Questi personaggi non vogliono il bene dell’Italia nè quello del loro partito, ma solo e soltanto quello personale, basta.
Il giovin sindaco fiorentino però, con scarsa coerenza, all’opposto di quanto sostenuto per la Cancellieri, indossati gli abiti sia di supremo giudice della italiana giustizia sia quelli del moralizzatore pubblico, ha assolto da ogni colpa il suo sodale di corrente,sindaco di Salerno, nonchè procacciatore di voti per le primarie PD, indagato dalla magistratura salernitana per una vicenda locale, e tuttora in palese incompatibilità tra le due cariche ricoperte:sindaco di Salerno e viceministro. La legge concede nella fattispecie tre mesi di tempo per esercitare l’opzione tra le due. Ne sono passati sette senza che ci fosse il minimo stormir di fronde. Il tribuno di Firenze ovviamente si guarda bene dal porre la questione, come fatto per la Cancellieri. Teme di chiedere per il suo compagno di corrente il rispetto della legge. Non lo può fare, altrimenti perde il 97,1% dei voti alle primarie che il sindaco, grazie al noto sistema di potere locale che ha costruito a Salerno, gli ha portato in dono. Non è doppiopesismo, è la doppia morale comunista di antica memoria, è cialtronismo politico, ovunque si manifesti. Sturzo affermava: “bisogna essere fermi nella rigidità morale nella vita pubblica e privata anche quando ciò imponga colpire amici e alleati”. Negli anni novanta del secolo scorso democristiani e socialisti per il reato di “abuso d’ufficio” patirono la mortificazione del carcere, e oggi Renzi ci viene a dire che le inchieste giudiziarie se di un anno prima non  hanno valore. Illuminato governante, davvero!
L’etica in politica è un supremo valore, non esistono deroghe!

Renzi e il ritorno della doppia morale

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