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Una sorpresa. Non proprio. Anche se l’accordo, in Gran Bretagna, tra il governo e il gruppo energetico francese Edf per costruire due reattori nucleari oltremanica, lascia quantomeno spiazzati. Ora, vista la velocità con cui tutti stanno cercando di smarcarsi dalle centrali (Germania in testa) che sfruttano ‘ancora’ l’atomo. Ma la partita che si gioca su questo fronte sembra ancora lontana dell’essere esaurita. A cominciare dalla Gran Bretagna.

L’ok di Cameron

L’investimento atomico complessivo di 16 miliardi di sterline (circa 18,9 miliardi di euro) ha ricevuto la ‘bollinatura’ del primo ministro britannico David Cameron, il quale ha fatto notare come il “settore sia vitale”, oltre all’eccezionalità dell’accordo e ai benefici che il progetto porterà all’occupazione con 25 mila nuovi posti di lavoro per la realizzazione degli impianti e altri 900 nuovi posti di lavoro fissi per i 60 anni di operatività della centrale.

Dove

Si tratta della prima centrale nucleare che potrebbe esser costruita in terra inglese da 30 anni a questa parte. Oltre ad essere il primo via libera, a nuovi reattori in Europa, dopo l’incidente alla centrale di Fukushima in Giappone. L’area scelta è quella di Hinkley point, nel Somerset, nel sud-ovest dell’Inghilterra. A capo del consorzio di imprese ci sarà Edf che deterrà tra il 45% e il 50% del progetto; accanto ci sarà la partecipazione con il 10% della società francese di engineering Areva, il 30-40% a China general nuclear corp e China national nuclear corporation, la restante parte del 15% circa ad altri partner. I due impianti, in attesa della definizione dell’intesa, dovrebbero entrare in funzione nel 2023.

Il progetto

Il progetto prevede, oltre ai 14 miliardi destinati alla costruzione dei reattori, altri 2 miliardi di investimenti per l’acquisto dei terreni, la formazione del personale e la realizzazione del magazzino per lo stoccaggio del combustibile nucleare. Nell’accordo preliminare è incluso anche un altro progetto per la realizzazione di due reattori nucleare a Sizewell, nella contea di Suffolk, nell’Inghilterra orientale.

L’accordo

In Gran Bretagna ci sono attualmente 16 reattori. Il più vecchio dovrebbe chiudere entro due anni. Secondo Edf, e il ministero britannico dell’energia, il nuovo programma nucleare consentirà alle famiglie britanniche di risparmiare per l’energia elettrica 75 sterline all’anno a prezzi correnti entro il 2026. I due nuovi reattori di Hinkley produrranno il 7% dell’energia elettrica necessaria al fabbisogno della Gran Bretagna, equivalente all’energia impiegata da 7 milioni di abitazioni.

La querelle che ha poi portato all’accordo è durata a lungo. Le trattative sono andate avanti per oltre un anno tra il governo britannico e Edf per stabilire il prezzo di 92,50 sterline per Megawattora che verrà corrisposto all’azienda francese per la produzione di energia. Ma il prezzo potrebbe scendere a 89,50 sterline per Megawattora nel caso Edf realizzi anche il progetto della nuova centrale a Sizewell.

I francesi riportano il nucleare in Inghilterra

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