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La grande corsa al dopo Siniscalco è partita. Sono già ben otto i primi nomi dei candidati alla presidenza di Assogestioni per prendere il posto di Domenico Siniscalco che ha lasciato l’associazione dei gestori di fondi per un forte potenziale conflitto d’interesse dopo che la banca americana Morgan Stanley da lui rappresentata in Italia ha ottenuto il mandato per il discusso convertendo di Telecom Italia. La poltrona è prestigiosa, ma anche remunerativa, visto il compenso annuo di circa 200.000 euro. Ed è una poltrona che conta, come insegna la vicenda Telecom e la prossima campagna assembleare 2014 nella quale l’associazione dei gestori sarà chiamata a proporre consiglieri indipendenti per i board delle quotate.

Candidato numero uno alla successione di Siniscalco è senz’altro Vittorio Grilli. L’ex direttore generale del Ministero dell’Economia e delle Finanze, poi ministro al Mef col governo Monti, è rimasto a spasso con la fine del governo dei tecnici. Con un passato da banchiere d’affari al Credit Suisse Forst Boston, il pallido tecnico è un personaggio considerato autorevole e indipendente. Unico neo: pare non sia gradito a Mediobanca che in Assogestioni conta attraverso Unicredit.

Lo tallona da vicino Roberto Poli. Commercialista, è fa sempre vicino all’ex premier Silvio Berlusconi che lo ha voluto nei consigli d’amministrazione di Fininvest e Mondadori. Poli è stato presidente dell’Eni nominato dal Cavaliere: classe 1938, quindi non di primo pelo, è sponsorizzato dal ceo di Eni Paolo Scaroni che non si sa bene a che titolo ha voluto dire la sua sul futuro presidente di Assogestioni. Del resto Poli figura ancora come procuratore e procuratore speciale del cane a sei zampe.

C’è poi una seconda fila di candidati, tutti dai nomi importanti: gli economisti Marco Onado (che già si è occupato di risparmio gestito come presidente di Pioneer-Unicredit e consigliere di Capitalia Sgr e Fineco Sgr) e Carlo Maria Pinardi (presidente di Analysis e Attiva Sgr), Angelo Tantazzi (presidente di Prometeia ed ex presidente di Borsa Italiana), Attilio Lentati (ex top manager di Ras, poi in Unicredit), Andrea Beltratti (già presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo e oggi di Eurizon Capital Sgr) e Giuseppe Zadra, ex presidente dell’ABI e oggi presidente di Asset Management Holding che controlla Anima Sgr.

Sarà interessante vedere se il nome del futuro presidente di Assogestioni uscirà, come fu per Siniscalco, solo da un accordo “bulgaro” fra i due grandi associati italiani Intesa e Unicredit (allora lo raggiunsero, rispettivamente, Corrado Passera e Alessandro Profumo) che taglia fuori tutti gli altri associati (gestori esteri anzitutto), o se invece questa volta si confronteranno davvero candidati e programmi. In Assogestioni, come ovunque nel Paese, soffia aria di “glasnost”. Anche perché i grandi gestori stranieri non hanno gradito alcune scelte di Siniscalco in materia di consiglieri indipendenti.

Assogestioni, ecco chi corre per il dopo Siniscalco

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