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La rete rimane strategica per l’Italia. E, secondo il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato, se il governo non può utilizzare la golden share, Telecom Italia nella sua decisione sullo spin-off sarà comunque soggetta agli obblighi regolamentari dell’Agcom, l’autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Più pesante contro il piano del presidente di Telecom Franco Bernabè si è mostrato il deputato del M5S, Nicolò Romano. Lo scorporo della rete? Di certo così non si riduce il debito della società, ha spiegato il parlamentare del movimento capeggiato da Beppe Grillo.

La rete asset per la sicurezza

La rete di telecomunicazioni è un asset per la sicurezza, la crescita e la competitività del sistema Paese”, ha detto Zanonato al question time alla Camera rispondendo a una interrogazione in merito a iniziative per garantire il controllo nazionale della rete di Telecom Italia e sulle ipotesi di integrazione con 3Italia.

Il ruolo di Cdp

Telecom è “un’azienda autonoma, privata e quotata in Borsa”, ha poi aggiunto Zanonato. Altro elemento da tenere presente, ha detto il ministro, “è il rispetto del ruolo che, in aderenza allo statuto e alla nuova conformazione, ha assunto la Cdp i cui investimenti devono risultare profittevoli in un’ottica di crescita e di sviluppo del Paese”.

La golden share 

Il tema della separazione della rete di accesso di Telecom Italia – ha aggiunto il ministro – è un argomento estremamente delicato e il problema della possibilità per lo Stato di intervenire con poteri speciali, la cosiddetta golden share, nei settori considerati strategici, è stato oggetto di una procedura di infrazione da parte della Commissione europea che ha recentemente portato una riforma di questo strumento nei settori individuati ai sensi della legge 11 maggio 2012 numero 56″.
Zanonato ha ricordato che “non è stato ancora varato il previsto decreto presidenziale che deve individuare le attività di rilevanza strategica oggetto di applicazione delle previste tutele. Resta fermo tuttavia, in attesa di tale regolamentazione, il potere dello Stato di intervenire a tutela di interessi essenziali per la sicurezza e lo sviluppo infrastrutturale del Paese”.

Il controllo dell’Agcom

“Telecom in qualità di operatore dotato di significativo potere di mercato nei mercati di comunicazione elettronica e di accesso alla rete fissa è soggetto a una serie di obblighi regolamentari stabiliti dall’Agcom”, ha aggiunto il ministro in riferimento all’articolo 50Ter del Codice delle comunicazioni. “Il governo – ha concluso – assicura il massimo impegno per porsi come attento riferimento per tutti gli operatori economici coinvolti a garanzia sia degli attuali livelli occupazionali oggi garantiti da Telecom sia per la tutela della sicurezza della rete sia per lo sviluppo tecnologico del paese”.

Le critiche del M5S allo scorporo della rete

Lo scorporo della rete Telecom? “Non convince i sindacati e molti analisti indipendenti, perché non risolverebbe il problema del debito” del colosso Tlc “e per le pesanti ricadute sul piano occupazionale”. Lo ha detto, nel corso del Question time alla Camera, il deputato del MoVimento 5 Stelle, Paolo Nicolò Romano. Rivolgendosi al ministro dello Sviluppo Economico, il firmatario dell’interrogazione, che è stata sottoscritta da un drappello di parlamentari M5S, ha attaccato: Telecom ha “un indebitamento finanziario netto di quasi 29 miliardi di euro” e “il problema dei conti è talmente grave che è in atto una politica di contenimento dei costi che sta incidendo notevolmente sui livelli occupazionali e sugli investimenti, con tagli già previsti, nel piano industriale del triennio 2013-2015, di 1,3 miliardi di euro e la messa in mobilità di 2.750 lavoratori tra il 2013 e il 2014”.

Il cda di domani

Nei giorni scorsi, sottolinea il Corriere delle Comunicazioni, Bernabè ha incontrato Letta e Zanonato per discutere delle due questioni. Domani, 23 maggio, è previsto un Cda nel quale, però, come scritto nei giorni scorsi, ci si limiterà ad esaminare i dettagli e le valutazioni sullo scorporo, senza deliberare nulla. Molto probabilmente si prenderà altro tempo per permettere agli azionisti di esaminare nei dettagli le proiezioni che fornirà lo stesso Bernabè.

Grillo e Letta sulla rete Telecom hanno idee uguali

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