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Davvero amaro in termini di numeri per l’industria del cinema il gennaio appena terminato. Dai dati forniti da Cinetel, che copre un campione rappresentativo del 90% del mercato, si evidenzia un trend negativo per l’affluenza nelle sale cinematografiche in Italia.

Il peggior risultato degli ultimi cinque anni per il mese di gennaio, che se paragonato al migliore anno tra questi, il 2011, registra un -47% di incasso.

Ma andiamo con ordine. Nel mese appena passato si sono venduti 10 milioni 56mila biglietti, -23% rispetto allo stesso periodo del 2012 e si sono incassati 64 milioni 885mila euro, -24% sempre in confronto al gennaio 2012.

Questa flessione però interessa in maniera ancora più evidente i film italiani. A ben guardare il mercato tricolore ricopre una quota di mercato pari al 34%, mentre il dato precedente segnava un 48%. Sono i film a stelle e strisce a guadagnarne, passando da un 32% a un 58%.

Infatti, dalla classifica dei migliori incassi del mese trascorso stesa da Cinetel, su 10 titoli, ben 8 sono made in Usa, uno proveniente dalla Neo Zelanda, “Lo hobbit”, e solamente due italiani, che ricoprono il secondo posto, “La migliore offerta” di Giuseppe Tornatore, e il terzo con “Mai stati uniti” di Carlo Vanzina.

Riguardo agli altri film che hanno incontrato il favore del pubblico, ne menzioniamo alcuni fra cui in prima posizione l’ultimo di Quentin Tarantino “Django unchained”, al quarto posto la pellicola targata Stati Uniti, ma diretta dal nostro Gabriele Muccino, “Quello che so dell’amore” e al quinto Ang Lee regista di “Vita di Pi”.

Si confermano dunque nomi che danno certezza ai primi posti dei film e che richiamano al cinema il grande pubblico. Tarantino, Tornatore, Vanzina, Muccino, Peter Jackson, Ang Lee sono tutti registi che hanno un loro seguito e che offrono allo spettatore uno spettacolo per cui, valutando la risposta che c’è stata, quest’ultimo si sente, in un periodo di crisi, di riporre bene i propri soldi.

Tarantino salverà il cinema italiano?

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