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Questi giorni sono sempre il momento ideale per i bilanci e per analisi che non si limitano al contingente.

E per questo vale la pena prendere in considerazione quel che pensano i cittadini che subiscono le scelte politiche piuttosto che coloro che vivono di politica e sono troppo chiusi in dinamiche autoreferenziali.

Ed allora cosa è cambiato in quest’ultimo anno?  Che gli italiani si sono svegliati dal torpore e nel farlo hanno iniziato a credere nei giovani, nei loro figli per rilanciare il Paese. E lo hanno fatto dando segnali ogni volta  in cui ne hanno avuto l’opportunità, appoggiando spesso schieramenti politici lontani dalla propria tradizione elettorale.

Prima sostenendo lo spirito sano dei tanti giovani impegnati con Grillo. Al di là dell’ultima deriva da censore del comico genovese il suo movimento ha spesso interpretato esigenze di rinnovamento , non riuscendo però a dare soluzioni concrete ai problemi.

Poi, credendo (anche dal centro e da destra) nella capacità di rinnovamento della politica che, probabilmente avrebbe potuto portare Matteo Renzi con le primarie del Pd e poi votando nelle ultime ore una generazione di under 40 che obbligherà ad un cambio di passo il partito di Bersani.

Gli italiani hanno dimostrato di volere il rinnovamento e credere nei propri figli molto più della propria classe politica che in queste ore corre ai ripari e lavora a un ricambio generazionale inaspettato fino a pochi mesi fa. Ed è per questo, forse, che Berlusconi immagina una lista di volti nuovi, di cui molti giovani.

E forse anche a questo lavorano gli uomini di Monti che sanno che per compensare alla presenza di vecchi nomi dell’Udc (non è un giudizio di valore ma solo legato alla risposta al bisogno di rinnovamento) dovranno candidare al Parlamento persone capaci, rappresentanti della società civile e del mondo delle professioni e dell’impresa, possibilmente alla prima esperienza in Parlamento.

Insomma auguriamoci che il passaggio generazionale avvenga e che la mia  generazione non deluda le aspettative.

Buon anno

@robertorace

Auguri all’Italia che cerca il nuovo e crede nei suoi giovani

Questi giorni sono sempre il momento ideale per i bilanci e per analisi che non si limitano al contingente. E per questo vale la pena prendere in considerazione quel che pensano i cittadini che subiscono le scelte politiche piuttosto che coloro che vivono di politica e sono troppo chiusi in dinamiche autoreferenziali. Ed allora cosa è cambiato in quest’ultimo anno? …

Anna Finocchiaro

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