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Nessuna ”tensione” o ”frattura” tra il Presidente della Repubblica e il Presidente del Consiglio. Lo precisa lo stesso capo dello Stato, Giorgio Napolitano, in una lettera inviata alla Stampa in cui sottolinea che la ”temperatura dei colloqui” svoltisi in queste settimane non è affatto ”gelida”.

”Come si fa – scrive il capo dello Stato – a dar l’impressione che io quasi non abbia indicato come causa della brusca accelerazione verso la fine della legislatura la decisione del Pdl di considerare chiusa l’esperienza del governo Monti? E’ di lì che sono scaturite le dimissioni del Presidente del Consiglio e l’ho detto ieri ben chiaramente. Anche il dato oggettivo – non scelta da me voluta – della ormai prevedibile incombenza di aprire da Presidente ancora in carica la fase della formazione del nuovo governo dopo le elezioni è stato impropriamente associato a mie peraltro ovvie considerazioni sulla diversità delle condizioni in cui mi troverò rispetto al novembre 2011″.

“In particolare – prosegue il capo dello Stato, – il mio riferimento al ruolo che questa volta svolgeranno le forze politiche e al peso che avranno i risultati elettorali è stato arbitrariamente quasi tradotto nel preannuncio dell’incarico che darò (‘a chi arriva primo’) per formare il nuovo governo. Ma ogni decisione nascerà dalle consultazioni post-elettorali con tutte le rappresentanze politiche e dagli elementi che ne trarrò sul da farsi, non essendo vincolato ad alcuna ipotesi precostituita. E non sono pochi – ricorda Napolitano – i precedenti che convalidano questo modello di comportamento dei Presidenti della Repubblica”.

Napolitano ordina le carte in vista delle elezioni

Nessuna ''tensione'' o ''frattura'' tra il Presidente della Repubblica e il Presidente del Consiglio. Lo precisa lo stesso capo dello Stato, Giorgio Napolitano, in una lettera inviata alla Stampa in cui sottolinea che la ''temperatura dei colloqui'' svoltisi in queste settimane non è affatto ''gelida''. ''Come si fa - scrive il capo dello Stato - a dar l'impressione che io…

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Dopo il minuto di silenzio per le vittime della strage alla scuola primaria Sandy Hook a Newtown, si è aperta la Borsa di Wall Street e al primo minuto sono crollate le quotazioni dei fabbricanti d’armi Smith & Wesson Holding del 5%. La catastrofe finanziaria era cominciata venerdì scorso dopo il massacro e le conseguenze sulle leggi che regolano il…

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