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La giornata di questo mercoledì nell’USOpen 2012 a New York sarà per la prima volta tutta all’italiana. Con l’esempio di una fantastica storia di amicizia e forza di volontà. Il primo quarto di finale femminile dello slam si disputerà tra due italiane: Sara Errani e Roberta Vinci.
 
“L’amicizia vale più di una semifinale di Slam”, ha detto Roberta Vinci. All’ingresso degli spogliatoi Sara era ad aspettarla per festeggiare e innervosirsi assieme. “Sono felice, siamo felici. È la mia migliore amica e vivremo insieme una momento storico: comunque vada un´italiana sarà in semifinale agli US Open”, ha aggiunto.
 
La loro storia è un esempio di coraggio, forza di volontà e dedizione. Quando Sara Errani cominciò a colpire la palla di tennis sono stati in pochi a credere che ce l’avrebbe fatta a giocare ad alto livello. Essere alta 1,64 centimetri rappresenta un handicap nello svolgimento di questa disciplina. Nata a Bologna nel 1987, Errani è immigrata per inseguire il suo sogno di battersi nei grandi slam. La Federazione Italiana di Tennis non ha scommesso nella sua formazione e Sarita -come viene chiamata – è finita proprio in Spagna, ad allenarsi con Pablo Lozano e David Andres. Grazie alla sua disciplina e al suo gioco regolarista, è diventata la numero 10 del mondo.
 
La sua migliore amica è Roberta Vinci. Originaria di Taranto e classe 1983, questa ragazza impugnò una racchetta quando aveva sei anni. Anche lei non molto alta (1,63 centimetri), i risultati a livello regionale l’hanno portata a Roma per entrare nella scuola della Federazione. Assieme a Flavia Pennetta era una delle giovani promesse del tennis italiano. Roberta è la numero 19 al mondo.
 
Vinci ed Errani sono diventate amiche. Le migliori. Sicuramente lo scenario è stato un campo da tennis. O magari il sostegno dopo una giornata impegnativa nello spogliatoio. Come ricorda Andre Agassi nel fenomeno che sono le sue memorie “Open. La mia storia” (Einaudi, 2011), il tennis può essere devastante e cannibale a livello psichico. E solo la forza di un legame fraterno può salvare.
 
Sara e Roberta saranno divise dalla rete, daranno tutto, e una di loro perderà. La vincente dovrà misurare le forze, quasi sicuramente, con una Serena Williams nella migliore delle forme possibili. Ma la compagna la sosterrà. Un’impresa quasi tanto straordinaria come difficile, che però le farà diventare ancora più forti. Poi nel doppio femminile, dove colpiranno dallo stesso lato del campo, sarà più facile e magari più divertente.
 

US Open, Sara Errani e Roberta Vinci: il potere della volontà

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