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L´Europa chiede adesso che il nuovo programma per la Grecia preveda un fondo per ripagare i creditori e riconosca ai nuovi finanziatori la libertà di trattenere gli aiuti senza rischiare un default caotico di Atene. Questo quanto riportato questa mattina dal Financial Times, in merito al piano franco-tedesco che dovrebbe essere incluso nel nuovo programma di aiuti in discussione in questi giorni.
 
I leader dell´eurozona sono pronti ad accordare il nuovo prestito solo a condizione che venga creato questa sorta di “conto di garanzia”.
Il nuovo fondo garantirebbe il pagamento ai detentori delle obbligazioni, mentre il denaro necessario al governo di Atene potrebbe essere trattenuto qualora la Grecia non rispettasse gli impegni assunti per nuove riforme.
 
Come precisa un alto funzionario francese, il piano ha il sostegno della Commissione europea e di diversi leader dell´eurozona, perchè “elimina la spada di Damocle del default” e tiene alta la pressione su Atene per le riforme.
 
E intanto in Grecia non sono stati raggiunti gli obiettivi di risanamento dei conti né attuate tutte le riforme strutturali richieste da Ue e Fmi in cambio degli aiuti ricevuti. Il Paese resta così incapace di coprire le sue necessità finanziarie, e i tre partiti politici che sostengono l´attuale governo ad interim, guidato dal premier tecnico Lucas Papademos, stentano ad intraprendere misure di austerità supplementari richieste in cambio di un nuovo piano di aiuti.
 
Arrivano intanto nuovi segnali di impazienza da alcune autorità europee sulla Grecia. Se uscisse dall´area euro “non morirebbe nessuno”, ha affermato il commissario europeo alle nuove tecnologie, Neelie Kroes, al quotidiano olandese De Volkskrant. “Si dice sempre che se si lasciasse uscire un paese o se lo si cacciasse l´insieme della struttura sprofonderebbe. Ma questo non è vero”.
Kroes sostiene che l´atteggiamento della politica greca “sta diventando un mantra “Non possiamo, non vogliamo”. E “non c´è alcuna garanzia che la Grecia vada nella direzione giusta”. Le riforme attuate “lasciano molto a desiderare” e ci voglio “prove di buona volontà” da parte di Atene. Intanto oggi ad Atene, dove per il terzo giorno si svolgono incontri tra Papademos e i leader politici per raggiungere una intesa, uno sciopero generale proclamato dai sindacati contro le misure di austerità, le attività procedono a rilento.
 
 

Grecia, Ft: nuovo pressing dall'Ue

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