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In un’economia che rallenta, con i consumi che si fermano a causa dell’aumento vertiginoso dei prezzi, c’è ancora qualcosa che insieme all’inflazione continua a crescere ad un ritmo sempre più veloce.
Esiste dai tempi dei romani ed è una pratica che va via via diffondendosi tra numerose famiglie italiane.
Stiamo parlando della moda delle Beauty Farm. Dicono le statistiche che dal 2007 a oggi gli italiani abbiano speso circa 16 miliardi di euro in massaggi, trattamenti di bellezza spa e centri benessere. Tanto da far parlare di record dell’industria del benessere. Quei sedici miliardi rappresentano infatti il 2% della spesa annua per i consumi delle famiglie italiane.
Anche se  la settimana benessere nella spa più esclusiva resta ancora appannaggio di pochi circa l’8,7 % degli italiani frequenta più o meno regolarmente centri per la cura del corpo che da semplici istituti di bellezza vanno estendendo sempre più l’offerta a massaggi e trattamenti rilassanti finalizzati al benessere del corpo ma anche della mente.
Una vera e propria industria del benessere che ha registrato una crescita del 15 % dal 2007 a oggi. Un’abitudine che riflette lo spirito di un tempo in cui prevale il bisogno di cercare consolazione. Così come dopo l’attentato alle Torri Gemelle si è registrato un forte aumento del consumo di cibo, ora la paura per il delicato momento economico che viviamo ci spinge a cercare il benessere in ogni sua forma.
Ai record registrati dall’industria del wellness risponde l’economista Paul Zane che nel libro “La nuova rivoluzione del benessere” sostiene in modo forse audace che “ci troviamo di fronte all’inizio della futuro business da miliardi dollari  solo che al momento è ancora sconosciuto  come lo era l’industria automobilistica nel 1908 o quella del personal computer nel 1981”.  

Il benessere ai tempi della crisi

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