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Mentre la Grecia sembra effettivamente giunta alle battute finali su una maratona negoziale delle misure di austerità necessarie ad assicurarsi nuovi aiuti internazionali, sulla stampa finanziaria anglosassone si vedono versioni contrastanti delle prospettive del Paese. Ottimistica quella del Wall Street Journal, secondo cui l´accordo sarebbe più vicino dopo che la Banca centrale europea avrebbe accettato di rinunciare a parte del valore dei titoli di Stato greci in suo possesso, senza però finire in perdita, in modo da facilitare un aspetto chiave della partita. Quello dell´accordo con i creditori privati sulla riduzione dei pagamenti dei bond greci.
 
Pessimistica invece la versione del Financial Times, che in apertura dell´edizione online titola “la Grecia non rispetta i termini” per raggiungere l´accordo sulle misure che le vengono richieste, aggiungendo che questo nuovo ritardo “alimenta i timori che il paese potrebbe finire insolvente” se non ricevesse aiuti.
I mercati per parte loro sembrano propendere per la versione ottimistica, quella che scommette su un accordo. Tutte le Borse europee sono in rialzo a tarda mattina, mentre l´euro si mantiene al di sopra di 1,32 dollari dollari.
 
Intanto in Grecia il secondo grande nodo della vicenda è quasi all´epilogo: i tre partiti politici che sostengono l´attuale governo di interim hanno ricevuto una nuova versione rivista delle misure che l´esecutivo adotterebbe per soddisfare le richieste di Ue e Fmi. Oggi potrebbero avallarle, prima di una possibile riunione straordinaria dell´Eurogruppo, probabilmente per teleconferenza domani, che darebbe un via libera a nuovi aiuti. Ad ogni modo anche il parlamento della Grecia dovrebbe ratificare in tempi stretti questi nuovi impegni, forse già nel fine settimana.
Quanto alle misure concordate, secondo indiscrezioni di stampa sarebbero state riarrangiate fino all´ultimo minuto e ora prevederebbero un taglio del 20% ai salari minimi, tagli sulle pensioni integrative e tagli a circa 15mila statali.

Il punto della situazione, tra ottimismo e no

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