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Il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, ha ripetuto oggi a Bruxelles che “i costi di una eventuale bancarotta della Grecia e di una sua uscita dall´ Euro sarebbero senz´altro più importanti del costo di continuare a sostenerla”. Barroso ha parlato in una dichiarazione congiunta con il suo predecessore Jacques Delors, a margine di un incontro fra i due in occasione del ventesimo anniversario della firma del Trattato di Maastricht.
 
L´avvertimento del presidente della Commissione serve anche a correggere la rotta dopo le dichiarazioni del commissario olandese alle Telecomunicazioni Neelie Kroes, che in un´intervista apparsa oggi sul quotidiano Volkskrant, dopo aver precisato di pensare che la Grecia debba restare nell´ Euro, ha osservato che, se ne uscisse, questo non provocherebbe il disastro che molti si attendono per l´ Unione monetaria.
“Tutta l´Ue guarda ora ad Atene, questo è un momento molto decisivo”, ha detto ancora Barroso, insistendo “noi vogliamo la Grecia nell´Euro e questo è importante non solo per Atene, è importante che vi sia un accordo politico su obiettivi comuni” per tutti i governi dell´ Ue.
 
Il presidente della Commissione ha detto “di non voler entrare nei dettagli del nuovo piano presentato ieri dalla coppia franco-tedesca Merkel-Sarkozy per la Grecia. “Noi faremo di tutto per arrivare a un accordo con l´ appoggio di tutti i governi dell´ Ue… ma bisogna che la Grecia si impegni per uno sforzo che è molto esigente, ma che potrà portare frutti a medio termine”, ha concluso Barroso. Delors, dal canto suo, ha lamentato il fatto che nella crisi attuale ci si stia allontanando dal “metodo comunitario”, che lui ha sempre difeso, e ha criticato la
“mancanza di spirito cooperativo” fra i governi dell´ Ue, in particolare a livello del Consiglio Ecofin. Il problema oggi, ha concluso Delors, è cosa fare per “la crescita, l´ occupazione, e per mantenere la direzione di una crescita economica ´ verde´”.

Grecia, Barroso: "La bancarotta è più costosa del sostegno"

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