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A due settimane dalle elezioni presidenziali, l’amministrazione statunitense assieme al governo britannico punta il dito contro le interferenze dell’intelligence militare russa annunciando diverse incriminazioni per attacchi informatici contro la Francia, l’Ucraina e le Olimpiadi.

Come ha spiegato Eric Geller su Politico, gli esperti “avevano già collegato all’esercito digitale di Mosca tutte le campagne informatiche descritte nell’accusa” dalla giustizia statunitense. L’annuncio, dunque, “è degno di nota più per il suo simbolismo – un energico rimprovero all’aggressione russa da parte di un’amministrazione guidata dal presidente Donald Trump, che regolarmente la minimizza – che per le sue rivelazioni fattuali”.

QUI STATI UNITI

Il dipartimento di giustizia degli Stati Uniti ha incriminato sei agenti dell’intelligence militare russa (Gru) accusandoli di vari attacchi informatici. Tra questi c’è il sabotaggio ai danni del partito di Emmanuel Macron, En Marche, durante le elezioni del 2017: a urne aperte gli hacker diffusero documenti riservati, alcuni dei quali manipolati, per favorire la candidata della destra nazionalista Marine Le Pen. I sei sono accusati anche dell’hackeraggio che ha mandato in tilt la rete elettrica dell’Ucraina, degli attacchi che hanno preso di mira i Giochi olimpici invernali del 2018 in Corea del Sud e di avere ostacolato le indagini sull’avvelenamento dell’ex spia russa Serghiei Skripal e di sua figlia avvenuto nel 2018 a Salisbury, nel Regno Unito.

Secondo gli inquirenti, i sospetti appartengono alla stessa unità del Gru che interferì nelle presidenziali americane del 2016 rubando le email dei democratici e della candidata Hillary Clinton. “Nessun Paese”, ha detto l’assistente del procuratore generale John Demers, “ha sfruttato le proprie capacità informatiche in modo così irresponsabile come la Russia, causando danni collaterali senza precedenti per ottenere piccoli vantaggi tattici solo per dispetto”.

QUI REGNO UNITO

Il Foreign Office di Londra ha dichiarato ieri che i servizi di cybersicurezza britannici avrebbero sventato un piano ideato dal Gru per hackerare le olimpiadi di Tokyo 2020. Secondo il ministero degli Esteri britannico, gli agenti russi avrebbero fatto credere di essere cybercriminali nordcoreani e cinesi in un attacco che avrebbe dovuto essere una vendetta contro l’indagine antidoping sul team olimpico russo.

Il ministero ha inoltre aggiunto che la stessa unità di intelligence russa avrebbe attaccato la cerimonia di apertura dei giochi olimpici invernali in Corea del Sud nel 2018, facendo andare in crash il sito dell’evento in modo che gli spettatori non potessero stampare i propri biglietti di ingresso, e spegnendo l’impianto wifi dello stadio. Gli agenti avrebbero infine tentato di inserire dei malware all’interno dei computer di proprietà del comitato olimpico, di fatto potenzialmente paralizzando l’intera competizione. Tali tentativi sarebbero comunque stati sventati dopo essere stati identificati dagli esperti del National cyber security centre, che secondo il ministero avrebbero anche sventato i piani per causare danni all’edizione 2020 (rinviata all’anno prossimo a causa del coronavirus).

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