Skip to main content

Nonostante tutto l’Italia è considerato un mercato potenzialmente interessante per gli investimenti internazionali. Lo dimostra non solo il successo dell’aumento di capitale da 13 miliardi di Unicredit (la più rilevante ricapitalizzazione mai fatta nel Paese), ma anche l’interesse che da qualche mese sta mostrando uno dei guru della finanza americana. George Soros, secondo quanto appreso da fonti finanziarie e politiche qualificate da MF-Milano Finanza, ha messo nel mirino il mercato nazionale.

Il miliardario di origini ungheresi, 29° uomo più ricco al mondo per Forbes con un patrimonio di 25,2 miliardi di dollari, ha chiesto allo staff del suo gruppo d’investimento, e in particolare a Shanin Vallée, uno studio approfondito sull’Italia, non solo dal punto di vista finanziario, economico e industriale ma anche politico. Lo scopo? Valutare eventuali investimenti, diretti o indiretti, a medio-lungo termine, sul mercato locale. Soros del resto non solo opera a titolo personale o con la propria struttura, ma è fondatore di Quantum Group of funds e, soprattutto, advisor di Blackrock, uno dei colossi dell’investimento made in Usa, particolarmente esposto sull’Italia, avendo partecipazioni per quasi 2 miliardi nel sistema bancario (vedere MF-Milano Finanza dello scorso 22 aprile), ma anche nelle società quotate sul listino principale, a partire da Eni, Enel, Generali, Telecom Italia, Mediaset e così via.

Ma come mai tutto questo interesse per l’Italia da parte di uno degli uomini che all’età di 87 anni è ancora tra i più attivi su scala globale? È ipotizzabile che siano diversi i fattori che hanno spinto Soros a voler studiare il mercato. Ovviamente una componente è quella di natura politica, vista l’instabilità degli ultimi anni (dal 2011 si sono susseguiti i governi Monti, Letta, Renzi e, ora, Gentiloni) e l’ipotesi di una tornata elettorale nel prossimo autunno è ancora tutta da definire e valutare. A ciò si sommano le condizioni economiche del Paese e il conflittuale rapporto con l’Unione europea sul tema del debito pubblico e del rispetto dei parametri. Senza trascurare il fatto che la vulnerabilità del sistema industriale nazionale ha permesso a tanti gruppi di portata globale di fare acquisizioni a prezzi a volte vantaggiosi.

Non va poi trascurato il tema dei crediti deteriorati (350 miliardi lordi), il cui ammontare è tra i più alti del Vecchio Continente, che sta attirando l’attenzione dei fondi speculativi e non solo di quelli di grandi dimensioni. Non per nulla, Soros è anche ricordato come lo speculatore che il 16 settembre del 1992 costrinse la Banca d’Inghilterra a svalutare la sterlina, guadagnando in un sol colpo 1,1 miliardi di dollari. Mosse che vennero ripetute sempre nello stesso periodo anche in Italia quando vendette le lire allo scoperto comprando dollari, obbligando Bankitalia ad attingere 48 miliardi di dollari dalle riserve per sostenere il cambio, portando a una svalutazione della moneta locale del 30% e alla conseguente estromissione della lira dal sistema monetario europeo.

Ovviamente, Soros non sta operando in prima persona in questa analisi del sistema-Paese. Ha dato l’incarico, come già accennato, a Shanin Vallée, dal maggio 2015 senior economist per il Soros Fund e in precedenza consigliere economico del ministero dell’Economia francese ma soprattutto, dal giugno del 2012, advisor economico dell’ex presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy. Vallée, che sta studiando per un Ph. D. all’Istituto europeo della London School of Economics, è stato anche ricercatore per Bruegel, il comitato di analisi delle politiche economiche nato a Bruxelles nel 2005 e presieduto all’inizio dall’ex premier italiano Mario Monti.

Il fidato consulente di Soros, basato a Roma, sarebbe sul punto di completare il suo articolato report sul mercato italiano dopo averne fatto uno sul sistema bancario (con focus su Unicredit, Mps e le banche venete) dopo aver avuto contatti diretti con parte del governo Gentiloni.

(Articolo pubblicato sul quotidiano Mf/Milano Finanza diretto da Pierluigi Magnaschi)

George Soros

Ecco su cosa George Soros punterà in Italia

Nonostante tutto l’Italia è considerato un mercato potenzialmente interessante per gli investimenti internazionali. Lo dimostra non solo il successo dell’aumento di capitale da 13 miliardi di Unicredit (la più rilevante ricapitalizzazione mai fatta nel Paese), ma anche l’interesse che da qualche mese sta mostrando uno dei guru della finanza americana. George Soros, secondo quanto appreso da fonti finanziarie e politiche…

Alitalia

Alitalia, il prestito-ponte del 2017 e quello del 2008. Il saggio di Giuricin

Nel 2008, Alitalia pubblica si trovava in forte difficoltà, così come quella privata attuale. La politica decise di fare un prestito ponte di 300 milioni di euro nell'aprile che venne perso definitivamente dal contribuente nell'agosto del 2008. Ora si prestano 600 milioni di euro pubblici che non verranno restituiti e serviranno solo a prolungare l'agonia della compagnia. +++ Di seguito, pubblichiamo un…

Ecco come la Bolkestein spacca Confindustria e Cna sulle spiagge

Alla fine il giorno delle associazioni è arrivato. Dopo settimane di pressing sul Parlamento, ieri mattina i deputati delle commissioni Finanze e Attività produttive hanno ascoltato le rappresentanze di quei settori direttamente coinvolti dalla normativa Bolkestein (qui l'ultimo degli approfondimenti di Formiche.net), tra tutti il comparto balneare che però non sembra avere una posizione unitaria e compatta. Anzi. BOLKESTEIN (NON) PER TUTTI…

Ong

Tutte le ipocrisie su Ong, migranti e Servizi

Chiusa, almeno per ora, la partita del Pd con la rielezione di Matteo Renzi, e con le solite contestazioni degli sconfitti sui decimali, che danno da soli la misura della loro qualità politica, come quella dei fuoriusciti, rimane aperta, anzi si aggrava il giallo del Mediterraneo. Nelle cui acque non si è solo consumata a lungo la tragedia di troppi…

Che cosa combina il Pd a Parma contro Pizzarotti?

Una babele politica, così si presenta Parma alla vigilia delle comunali dell'11 giugno. In pole position per la conquista del Municipio ci sono il sindaco uscente ex grillino, Federico Pizzarotti, un grillino “ufficiale”, Daniele Ghirarduzzi, e un candidato del centrosinistra che non piace ai vertici renziani del Pd, Paolo Scarpa. E poi c'è la candidata del centrodestra unito, Laura Cavandoli, sostenuta da…

Marine Le Pen

Ecco cosa dice la Chiesa in Francia su Le Pen e Macron

Dal pulpito dei giornali francesi è tutto un avvertire indignato per una mancata presa di posizione netta dei vescovi tra i due candidati al secondo turno delle presidenziali. Singolare richiesta di ingerenza nella patria della laïcité che pretende clero e cattolici chiusi in sacrestia e ora invoca un episcopato compatto a scendere en marche per Emanuel Macron contro Marine Le…

Cop21

Come superare i limiti della Cop21

La prossima settimana si riapre a Bonn il negoziato sulla attuazione dell’accordo di Parigi contro i cambiamenti climatici. C’è molta incertezza per la posizione degli Stati Uniti, visto che nelle scorse settimane il G7 Energia ha dovuto prendere atto delle critiche americane verso l’accordo e dell’impossibilità quindi di raggiungere una posizione comune. Non è una sorpresa, avendo il Senato americano…

CALIGIURI Servizi segreti

Vi racconto le politiche di reclutamento di Mossad e Shin Bet in Israele

Che l'Iintelligence non possa essere principalmente delegata alle pur indispensabili tecnologie, lo ha dimostrato in modo inequivocabile l'11 settembre. Adesso lo conferma ulteriormente l'esplicita richiesta dei servizi segreti israeliani del Mossad e dello Shin Bet, che intendono reclutare laureati in filosofia e storia, oltre che in legge e comunicazione, scienze politiche e relazioni internazionali. Insomma, le discipline umane alla riscossa…

Ecco le divisioni che solcano la Francia tra Macron e Le Pen

Come dimostrato dal rally del mercato azionario europeo, il risultato del primo turno delle elezioni francesi ha avuto un impatto favorevole sul sentiment degli investitori. Attualmente Emmanuel Macron è il favorito per la carica di prossimo presidente francese. La principale incertezza è rappresentata dal margine con il quale conquisterà la vittoria. Infatti, il fatto che Marine Le Pen abbia il…

di,

Come si dividono gli Stati europei sul tipo di Brexit

La definizione dei termini per l’avvio del negoziato sulle condizioni dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, a seguito del referendum sulla Brexit, ha offerto la scorsa settimana ai 27 Paesi dell’Unione Europea, riuniti a Bruxelles, una occasione graditissima, anche perché sempre più rara, di dare prova di unità e di compattezza. Il messaggio che si è cercato di trasmettere ai…

×

Iscriviti alla newsletter