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Niente ufficio Nato a Tokyo (per ora). L’agenda di Kishida al summit

Di Gabriele Carrer ed Emanuele Rossi

Prima Vilnius, poi Bruxelles. Il primo ministro giapponese in missione per rafforzare la cooperazione nell’Indo-Pacifico e la difesa dell’ordine internazionale libero e aperto. La Francia si oppone all’istituzione di una sede di rappresentanza per non irritare la Cina

Tutte le pretese di Erdogan al vertice di Vilnius

Usa la Svezia come merce di scambio per la Turchia in Ue, annuncia la visita di Putin e mostra i muscoli praticamente con tutti i player in campo: l’obiettivo è costruirsi una nuova narrazione che accompagni geopoliticamente il suo mandato da presidente

Gli Usa e il fianco Sud. Il vertice Nato visto dall’amb. Julianne Smith

Di Julianne Smith

Oltre all’Indo-Pacifico l’Alleanza ha obiettivi chiari anche per il fianco meridionale. Scrive la rappresentante permanente degli Stati Uniti presso il Consiglio atlantico, Julianne Smith

Dialogo e partenariati, la ricetta dell’amb. Peronaci per il summit di Vilnius

Di Marco Peronaci

Nel prossimo vertice, l’Alleanza Atlantica è intenzionata a mantenere uno sguardo a 360 gradi che affronti tutte le sfide provenienti dai diversi quadranti. In questo senso, fondamentale sarà attivare e rafforzare i partenariati con Paesi amici in diverse regioni-chiave, come il Mediterraneo. Il punto del rappresentante permanente d’Italia presso il Consiglio atlantico, Marco Peronaci

Dall’Italia servono proposte concrete per il Sud della Nato. I consigli di Minuto-Rizzo

Tra i molti temi sul tavolo delle discussioni del vertice di Vilnius, al centro vi saranno l’andamento della guerra in Ucraina e il possibile allargamento della Nato anche alla Svezia, così come la sfida sistemica posta dalla Cina. In tale quadro, l’Italia dovrebbe farsi portatrice, se possibile alleandosi con gli altri Paesi mediterranei, di un’attenzione più specifica nei confronti del Mare nostrum. La ricetta del presidente della Nato defense college foundation e già vice segretario generale della Nato, Alessandro Minuto-Rizzo

Basta un Patto nord-atlantico o la sfida si è allargata? Risponde Benedikt Franke

Di Benedikt Franke

Dall’invasione russa alle ambizioni della Cina, ai conflitti in Medio Oriente fino alle fragilità del sud globale, le sfide all’Alleanza sono numerose. Al vertice di Vilnius la domanda sarà se la Nato si può permettere di chiudersi nel suo spazio, o se sia invece il momento di coinvolgere altri alleati ed elaborare una strategia di sicurezza davvero globale. L’analisi del vice presidente e amministratore delegato della Munich security conference, Benedikt Franke

Verso il summit. Il ruolo italiano nella Nato spiegato da Cesa

Di Lorenzo Cesa

Il nostro Paese ha sempre avuto un ruolo cruciale nei confronti del Mare nostrum, anche in una prospettiva storica. Basti pensare al Gruppo speciale Mediterraneo e Medio Oriente, nato proprio su iniziativa italiana. Nell’attuale scenario geopolitico, e alla luce dell’attuale politica estera italiana, la chiave potrà essere di spingere sui partenariati con i Paesi della regione secondo il presidente della delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare della Nato, Lorenzo Cesa

Lukashenko non sopravvive senza Putin. Parla la leader dell’opposizione bielorussa Tikhanovskaya

A Roma ha incontrato Meloni, Tajani e ha partecipato all’inaugurato del gruppo parlamentare di amicizia. A Formiche.net dice: “È fondamentale che l’Occidente continui a sostenere il mio popolo nella sua lotta per la democrazia, i diritti umani e la libertà”

Così Giorgia Meloni si prepara al vertice di Vilnius

Loperfido (FdI): “L’Italia ha nel suo dna il protagonismo dialogante, che ci può rendere soggetti principali di un mondo che inevitabilmente si affaccia ai nostri confini e con cui dobbiamo dialogare per prevenire tensioni e conflitti”

Grano e Wagner, la pax è lontana: tutto porta allo stallo. Parola di Parsi

Che succede se il 17 luglio non si troverà un accordo? “Ci sarà una forte tensione sui prezzi dei cereali innanzitutto perché è evidente che alcuni Paesi, soprattutto quelli arabi e africani, andranno sotto stress”. Conversazione di Formiche.net con Vittorio Emanuele Parsi, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e autore del volume “Il posto della guerra e il costo della libertà” (Bompiani)

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