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Le ultime strategie dei guru di Barack e Mitt

Mancano poche ore per le elezioni americane. I due candidati alle presidenziali si sono giocati quasi tutte le carte ma questo ultimo respiro verso l’appuntamento di martedì sarà decisivo. E anche utile per capire le opzioni sulle quali dovranno scegliere gli americani e che senza dubbi influiranno il resto del mondo.   Secondo il corrispondente della Stampa, Maurizio Molinari, le…

Al voto al voto, i timori e le speranze di Wall Street

Il risultato delle elezioni presidenziali di martedì 6 novembre avrà enormi conseguenze per i manager delle società statunitensi, grandi e piccole. In particolare per contributi e tasse che dovranno pagare alle authority.   Deluso dal presidente Obama e disperato per il mal funzionamento di Washington, gran parte del mondo del business sta sostenendo il candidato repubblicano alla Casa Bianca, Mitt…

Così Obama può scongiurare il fiscal cliff

Un fantasma si aggira per gli Stati Uniti. Quello del fiscal cliff, il baratro fiscale. Ovvio, si direbbe, visto che il deficit pubblico Usa veleggia sull’8 per cento del Pil. Entro la fine dell’anno scadono diversi sconti fiscali e in America il tetto del debito pubblico è fissato per legge. In caso di mancato accordo tra esecutivo e Congresso i…

Obama o Romney? Vincerà comunque il Centro

Da una parte, c’è la vicenda mediatica. Qui è evidente come Romney sia riuscito a recuperare terreno anche e soprattutto a causa della campagna di Barack Obama, incentrata sul “character assassination”, sulla rappresentazione di uno sfidante caricato di tratti ultraconservatori che non corrispondono alla realtà. Questo scollamento tra immagine e realtà può essere il frutto, come sosteneva qualche tempo fa…

In Cina gli anziani del partito vogliono rottamare il premier

La voglia di rottamazione arriva anche in Cina. Il Partito comunista ha annunciato l’avvio di un’inchiesta interna sull’origine della fortuna che possiede la famiglia del primo ministro del Paese, Wen Jiabao. La richiesta di verifica nasce da un articolato e dettagliato servizio del New York Times.   Secondo il quotidiano di Hong Kong, South China Morning Post, è arrivata una…

Cina e Giappone, divisi su tutto tranne che sul nucleare

Divisi su tutto, ma uniti dall’atomo civile. A diciannove mesi dall’incidente di Fukushima, Cina e Giappone mettono in discussione l’abbandono dell’energia nucleare dato per certo dopo che lo shock post-tsunami aveva amplificato il dibattito mondiale sulla sicurezza delle centrali.   Qui Tokyo I primi dubbi sono venuti ai nipponici. Lo scorso mese, infatti, Tokio affermando di voler allungare i tempi…

Vince Obama, anzi no, forse sì

Le ultime ore di una campagna elettorale costata finora sei miliardi di dollari sembrano allontanare l´ipotesi del pareggio o se si preferisce dell´incubo di una Casa Bianca ingovernabile oppure, ipotesi fantapolitica pure azzardata da qualcuno, in mano al tandem repubblicano-democratico, Romney-Biden. Il testa a testa è visto ancora come l´ipotesi più probabile dal Wall Street Journal, mentre per l´Huffington Post…

Le due facce della disoccupazione Usa

L´economia americana ha creato in ottobre 171.000 posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione sale comunque al 7,9% a seguito dell´aumento della partecipazione al mercato del lavoro. I posti di lavoro creati in ottobre sono al di là delle attese degli analisti, che scommettevano su 125.000 posti. E si sommano alla revisione al rialzo di settembre, quando l´economia ha creato…

Barack sarà eletto grazie a Bernanke e Draghi

Barack Obama dovrà ringraziare soprattutto Ben Bernanke e Mario Draghi se sarà rieletto alla Casa Bianca. Le politiche espansive della Federal reserve e della Banca centrale europea hanno consentito di sventare una crisi bancaria ancora più prolungata, ponendo le premesse per una ripartenza dell’economia reale grazie alla discesa dei tassi di interesse. Insomma, il presidente americano dovrà ringraziare più i…

La tempesta perfetta fa naufragare le reti locali

Spesso le testate giornalistiche raccontano della crisi che sta colpendo i principali network nazionali (Rai, Mediaset e TiMedia) per via della flessione del mercato pubblicitario. Il deficit di TiMedia è stato prodotto da un sensibile aumento dei costi delle risorse artistiche reclutate da La7 e dall’esplosione dei costi delle produzioni TV. La recessione al momento non pare coinvolgere i “player”…

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