L’Italia prosegue con fermezza nella richiesta di una distribuzione dei vaccini anti-Covid più rapida e snella. E maggiore rigore nel rispetto delle promesse fatte dalle case farmaceutiche. Pressing sulla produzione nazionale, accolta anche da Angela Merkel e da Thierry Breton come soluzione auspicabile.
Healthcare Policy
Healthcare policy è un progetto editoriale dedicato alle politiche per la salute e alle sue industrie con l’ambizione di riflettere e far riflettere sulle governance del settore
Un consorzio pubblico-privato. Ecco la via italiana ai vaccini (finalmente)
“Il governo italiano ha ribadito la massima disponibilità in termini normativi e finanziari all’industria farmaceutica italiana”, riferisce il ministro Giorgetti in occasione dell’incontro con Farmindustria per avviare la produzione nazionale di vaccini anti-Covid. E mette sul tavolo un polo nazionale pubblico-privato, puntando tutto sulla collaborazione fra governo e imprese
Vaccino made in Italy? AstraZeneca dice sì, ma a due condizioni
Sebbene le previsioni sulla distribuzione non siano rosee (da 24 milioni a 12 milioni di dosi per il trimestre), AstraZeneca accoglie l’ipotesi di produrre i vaccini sul nostro territorio. “Disposti a dare le licenze di produzione. Ma serve capacità di produzione elevata e capacità tecniche per gestire il vaccino di questo tipo”, riferisce il presidente di AstraZeneca Italia, Lorenzo Wittum
Vaccini prodotti in Italia, di cosa si parlerà nell'incontro Giorgetti-Farmindustria
Il ministro per lo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti incontrerà i vertici di Farmindustria. Al centro del tavolo, la produzione dei vaccini anti-Covid in Italia. Appuntamento nel primo pomeriggio di giovedì
Mario Draghi sa cosa deve fare per fermare il virus. Parla Abrignani
“Spetta al presidente del Consiglio decidere come agire”, ammonisce l’immunologo Sergio Abrignani. E rincara: “Draghi ha subito capito che serve l’indipendenza vaccinale”. Se siamo pronti? “In realtà no. Negli ultimi trent’anni l’Italia ha smantellato una parte importante della sua industria farmaceutica”. Ma, aggiunge “siamo ancora in tempo per “rimetterci a fare industria biotecnologica”
Europa, perché tutelare l'innovazione biofarmaceutica. Il report Competere
Rivedere la durata dei brevetti, intervenire sul Gdpr e ispirarsi al Bayh-Dole Act americano. Queste le linee-guida suggerite dal think tank per una strategia farmaceutica europea che tuteli l’innovazione – e quindi la competitività e la ripresa economica del continente
Produrre i vaccini in Italia. Si può fare? Ecco come
L’Italia è indietro sui vaccini. Ma Mario Draghi sembra avere una soluzione: produrre le soluzioni farmacologiche direttamente sul territorio italiano. E coinvolge la Commissione europea
Sanità, Draghi nel suo programma si ispira al modello Veneto
Livelli essenziali di assistenza, medicina territoriale, telemedicina, accelerazione delle campagne vaccinali e casa come primo luogo di cura. Parte da qui la riforma della sanità secondo il nuovo presidente del Consiglio Mario Draghi, che sembra ispirarsi al modello sanitario veneto
Cina-Balcani. Una nuova alleanza a colpi di vaccino?
“La disponibilità di vaccini rappresenta un grande vantaggio politico sia per la Cina che per la Russia”, ha dichiarato a Formiche.net Stefano Silvestri, direttore editoriale di Affari internazionali. Assicurando, ad ogni modo, “conseguenze limitate” sul piano internazionale. Non abbastanza, però, affinché la Cina non metta la bandierina anche sui Balcani, che avviano la campagna vaccinale proprio grazie a Pechino.
La geopolitica dei vaccini: verso una nuova Guerra fredda (sanitaria)?
“Pechino vuole passare da generatore a salvatore della pandemia”, commenta Arduino Paniccia, professore di Studi strategici e fondatore e presidente della Scuola di guerra economica e competizione internazionale. E allerta: “Dobbiamo guardare alla geopolitica del vaccino con lungimiranza”. Ma, aggiunge, Cina e Russia “sono più lontane di quanto non sembrano”