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Errore d’identità o pedina dello scontro Usa-Cina? Il caso Xu Zewei

Il cittadino cinese finito in carcere a Milano per accuse di hackeraggio si dichiara estraneo: “Qualcuno ha usato il mio account”. L’Fbi lo accusa, il legale parla di errore e l’ambasciata americana spinge per l’estradizione. Con l’ombra del precedente Uss e il viaggio di Salvini a Pechino, il caso è anche politico

Ecco come l’intelligenza artificiale mette alla prova l’intelligence italiana

Nel corso di un convegno a Napoli, Rizzi (Dis), Caravelli (Aise) e Valensise (Aisi) hanno delineato le sfide poste dalle minacce ibride e dall’uso dell’intelligenza artificiale da parte di attori ostili. Dalla disinformazione alle operazioni coperte, cresce l’esigenza di un’azione coordinata tra istituzioni

Dall’oro al carcere. Il caso Strukov e la nuova purga di Putin

Konstantin Strukov, uno degli uomini più ricchi e influenti della Russia, è stato arrestato dall’Fsb mentre tentava di lasciare il Paese con il suo jet privato. Considerato per anni un fedelissimo del Cremlino e finanziatore di Putin, ora è nel mirino delle autorità russe, che vogliono nazionalizzare la sua azienda aurifera. Il suo caso si inserisce in una più ampia campagna di purghe e confische che colpisce oligarchi e settori strategici, in un contesto di crescente paranoia del potere

Cosa sappiamo del presunto hacker cinese arrestato a Malpensa

Un cittadino cinese di 33 anni, Xu Zewei, è stato arrestato il 3 luglio all’aeroporto di Malpensa in esecuzione di un mandato d’arresto statunitense emesso dal Distretto meridionale del Texas per un’indagine Fbi su un gruppo di hacker noti come Hafnium. L’uomo è accusato di furto di segreti sui vaccini anti‑Covid sviluppati presso l’Università del Texas e di altre attività di intrusione informatica finalizzate allo spionaggio di politiche governative statunitensi

Droni chimici e trincee assediate. Il report che inchioda Mosca

Una valutazione congiunta dei servizi segreti militari olandesi e tedeschi conferma un’intensificazione nell’impiego, da parte della Russia, di armi chimiche vietate in Ucraina. Tra queste, l’uso di cloropicrina, un agente lacrimogeno più potente e potenzialmente letale, sganciato da droni su posizioni di trincea, che costringe i soldati a uscire allo scoperto per essere colpiti con armi convenzionali

Oltre la disinformazione. Ecco l’arsenale cognitivo russo

La Russia utilizza la guerra cognitiva come strumento primario per piegare volontà e ragionamento degli avversari senza ricorrere alla forza, operando su livelli tattico, operativo e strategico. Un rapporto dell’Institute for the Study of War evidenzia come il successo russo dipenda dall’accettazione di falsi presupposti in Occidente e invita a smascherare e respingere queste basi narrative anziché inseguire ogni singola fake news

Sicurezza nazionale, sfide e opportunità dell’IA. L’opinione di Caligiuri

“Intelligenza Artificiale e sicurezza nazionale: la metamorfosi irreversibile del panorama strategico globale” è il titolo dell’introduzione del professor Mario Caligiuri al numero 7 dei “Quaderni di Cyber Intelligence” edito da ICT Security Magazine e Società Italiana di Intelligence. Ne pubblichiamo ampi stralci

Ecco il nuovo sistema britannico contro l'influenza russa e iraniana

Il nuovo sistema si divide in due livelli: uno per chi fa attività di influenza politica per conto di Stati stranieri, un altro si applica a Russia e Iran, considerati minacce significative. Nonostante le pressioni, la Cina non è stata inclusa nella seconda fascia, sollevando critiche e dibattiti politici. Questo modello segue una tendenza internazionale che chiama in causa anche l’Italia

Neutralità in bilico? Cosa dice la relazione delle spie svizzere

La crescente rivalità tra Stati Uniti e Cina-Russia mette a dura prova la tradizionale neutralità elvetica, esponendo la Svizzera a spionaggio, proliferazione e guerre ibride. Il rapporto annuale dell’intelligence chiede strategie avanzate di cyber-difesa, alleanze rafforzate e programmi di prevenzione del terrorismo digitale

Vincere l’info-war senza tradire la democrazia? La relazione francese

Due deputate francesi propongono una strategia nazionale per rispondere alla disinformazione e rafforzare l’influenza del Paese senza compromettere i valori democratici. Al centro, una riserva civica di esperti e la creazione di un’accademia pubblica per formare e coordinare gli attori del contrasto alle manipolazioni informative

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