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Ecco gli errori che Meloni non deve fare in politica estera. I consigli di Pomicino

“Il tour internazionale di Giorgia Meloni sta dando credibilità a tutto il Paese dopo anni di minusvalenze”, spiega l’ex ministro Dc. Australia e Arabia Saudita? “Ben vengano nuove relazioni per affermare il nostro multilateralismo. Ma tutto ciò va messo a regola. Tramite questo aggancio al binario euroatlantico la premier si sta facendo conoscere in Paesi lontani, ma altamente strategici, non solo cogliendo l’occasione del G20 ma anche al di là del G20”

Non solo difesa e Ucraina. Asse Roma-Amsterdam anche sull'Africa

L’obiettivo comune è quello di implementare la collaborazione in settori dove l’Italia può dare le carte, come l’industria della difesa, soprattutto alla luce della situazione internazionale attuale che vede nella guerra in Ucraina uno spartiacque storico. Sullo sfondo un viaggio comune in Africa

La Global Italy del governo Meloni secondo Pelanda

“Ciò che va notato dopo i viaggi di Giorgia Meloni è che l’Italia possiede una struttura istituzionale e diplomatica con una capacità di penetrazione commerciale ed economica molto più forte di quello che si pensava”. La Via della Seta? “Il memorandum con la Cina non verrà rinnovato”. Il bilaterale Italia-Usa? “Dovrà concentrarsi su quello di cui gli Stati Uniti hanno più bisogno, ovvero una convergenza militare molto superiore a quella che c’è”. Conversazione con il professore di economia e geopolitica Carlo Pelanda

Meloni torna da Abu Dhabi con più certezze. Ecco perché

Dal lato italiano spicca la soddisfazione per i bilaterali a Nuova Delhi e ad Abu Dhabi, andati “oltre le aspettative”. Non solo perché dopo il battesimo di Bali rappresentano il secondo step del presidente del Consiglio (in attesa del terzo negli Usa), ma anche per gli intrecci con dossier altamente strategici. Primo fra tutti la Via della Seta che è “ancora in via di valutazione”

Bahrain all'Italia: sugli accordi Abramo serve un'iniziativa del nuovo Parlamento

Naser M. Y. Al Belooshi, ambasciatore del Bahrain a Roma fa un pubblico invito alle Camere, in occasione del seminario “Geopolitica araba 2022-Una regione tra conflitto e normalizzazione”, promosso a Roma dalla Nato Defense College Foundation, in collaborazione con Nato Political Affairs and Security Policy Division e la Fondazione Compagnia di San Paolo

Cosa cambia dopo la decisione degli Emirati di lavorare con l'Opec

Il ministro dell’Energia Suhail al-Mazrouei: “La Russia è un membro importante e questa è un’alleanza di cui abbiamo bisogno”. Ma gli attacchi a Jeddah provocheranno ritardi nelle consegne

Banche e geopolitica, salvagente emiratino per Erdogan

Oltre alla geopolitica Erdogan è impegnato nel dossier finanziario: è partita una grande opera di reset per alleanze e relazioni. Resterà da capire se sarà al riparo da fattori di cronaca esterni come il gas e gli effetti della pandemia su alcune economie

Cosa cambia per Erdogan dopo il vertice a tutto campo tra Arabia Saudita e Eau?

Mbs e Mohammed bin Rashid hanno trovato l’impegno per una quadra su una serie di temi, come sicurezza, energia, difesa, geopolitica, partendo dagli accordi di Opec+ e finendo alla questione palestinese (su cui Ankara è parte non passiva)

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