Punto di partenza del dialogo è la Risoluzione 2728 del Consiglio di Sicurezza Onu, base su cui costruire l’auspicio comune: continuare con gli sforzi diplomatici in corso per un cessate il fuoco sostenibile e il rilascio dei prigionieri. Amman ha rapidamente assunto un peso diverso rispetto allo scorso decennio e assieme a Egitto e Turchia compone una sorta di triumvirato del dialogo che recita un ruolo non secondario nell’economia complessiva della macro area che intreccia Mediterraneo, Africa e Medio Oriente
Gaza
Countdown su Rafah. Ecco la situazione nella Striscia
L’offensiva terrestre delle Idf verso il centro abitato sembra ormai inevitabile, con i rischi umanitari che ne conseguono. Intanto Hamas avanza una proposta, probabilmente destinata a cadere nel vuoto
Piano Mattei, Medio Oriente e Nato. Tutti gli spunti del G7 da Capri
Spazio anche ad un bilaterale con il segretario per gli Affari esteri, del Commonwealth e dello sviluppo del Regno Unito, David Cameron, a margine della ministeriale Esteri G7, a cui Tajani ha ribadito il costante supporto a favore di Kiev a tutti i livelli con l’obiettivo di raggiungere una pace giusta e duratura. Siparietto per il compleanno di Blinken
Produzione europea e soluzioni alle crisi al centro del Consiglio Ue
Anche la presidente del consiglio Giorgia Meloni a Bruxelles per il Consiglio che discute di due dossier in apparenza slegati, ma che contemplano degli effetti a catena della guerra nelle economie. Fiducia dei mercati, esigenza di intraprendere decisioni strategiche, monitoraggio di aree limitrofe che hanno riverberi precisi nell’Ue sono le sottosezioni all’attenzione dei leader degli stati membri
Cooperazione e coordinamento vitale. Usa e Italia visti da D.C.
“La nostra cooperazione e il nostro coordinamento sono vitali”, afferma il Dipartimento di Stato Usa. Nei prossimi due mesi ecco su cosa si gioca il futuro europeo anche grazie al dialogo con gli Usa
G7, aiuti umanitari e diplomazia. La risposta italiana alla crisi mediorientale
Il G7 convocato ieri da Meloni su richiesta del presidente americano ha chiesto all’Iran e ai suoi fiancheggiatori di interrompere le azioni ostili. In caso contrario verranno adottate ulteriori misure, al pari dell’aumento della cooperazione in favore di Gaza. Tra due giorni la ministeriale esteri a Capri. Dal punto di vista della Casa Bianca una reazione ulteriore israeliana contro l’Iran darebbe il “la” a una guerra vera e propria, ampliando il campo di battaglia che dal 7 ottobre scorso è circoscritto alla Striscia
Il tandem Erdogan-Mbs lavora per il dopo Bibi. Ecco come
Da un lato la Turchia chiede all’Arabia Saudita sforzi congiunti più efficaci per attuare la decisione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, dall’altro Ankara rafforza gli equilibri con il Golfo in chiave geopolitica. Sullo sfondo l’accordo storico siglato tra Turchia e Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC)
Investimenti e acquisizioni. Il settore tecnologico tiene a galla l'economia israeliana
Nonostante la guerra stia dilapidando le casse del governo, il comparto più all’avanguardia dello Stato ebraico traina tutto il resto. Dal 7 ottobre, gli investimenti ammontano a 3,1 miliardi di dollari. Non da meno il valore delle fusioni e delle acquisizioni
Gli occhi Usa sul Cairo. Solidarietà a Gaza e soluzione a due Stati
L’obiettivo comune è impedire un conflitto allargato ad altri soggetti vicini, che mini la pace e la sicurezza sia regionale che internazionale. Il punto di caduta politico di queste analisi si ritrova nella soluzione a due Stati, l’unica utile a ripristinare e rafforzare la stabilità nella regione
Solidarietà e competenze. La strategia italiana passa anche dal Libano
La visita del presidente del Consiglio è utile occasione per strutturare policies su Piano Mattei, energia, lotta ai migranti e aiuti a Gaza: il ruolo dell’Unifil e il “cerchio” Mediterraneo che Roma ha in testa. Nelle stesse ore in cui il premier si reca in Libano, l’area nei pressi della città di Zboud, situata nel distretto di Baalbek, è stata colpita dalle forze israeliane, dove si trovavano obiettivi del movimento sciita filo-iraniano Hezbollah