Il caso dell’avvocato sospettato dall’MI5 di attività per conto di Pechino rilancia il dibattito nel Regno Unito sull’urgenza di istituire un registro degli agenti stranieri (che manca anche in Italia)
Il caso dell’avvocato sospettato dall’MI5 di attività per conto di Pechino rilancia il dibattito nel Regno Unito sull’urgenza di istituire un registro degli agenti stranieri (che manca anche in Italia)