Al convegno dell’Istituto Gino Germani, esperti di intelligence, accademia e sicurezza nazionale analizzano il ruolo della SocmInt nel contrasto all’estremismo e alla disinformazione
Le guerre ibride rappresentano una forma di conflitto che utilizza la combinazione sinergica di strumenti asimmetrici come la disinformazione, la guerra economica, gli attacchi informatici e l’uso di attori non statali per destabilizzare un avversario, rimanendo al di sotto della soglia del conflitto dichiarato.
All’interno di questo paradigma si colloca la guerra cognitiva, il cui campo di battaglia è la mente umana. Qui l’obiettivo non è tanto distruggere infrastrutture o eserciti, quanto influenzare percezioni, decisioni e comportamenti, sfruttando i meccanismi psicologici e cognitivi della popolazione, dei leader e delle istituzioni, minando il capitale umano delle democrazie liberali.
La migrazione come strumento di guerra ibrida. L’Europa si addestra a gestire le crisi
Le forze francesi lo scorso 2 ottobre abbordavano la nave Pushpa (oggi ribattezata Boracay e in precedenza registrata come Kiwala), una delle unità delle flotte ombra russa, al largo di Saint-Nazaire. Negli stessi giorni, a poche centinaia di chilometri di distanza, tra Parigi e Bruxelles, un gruppo di funzionari e agenti delle intelligence europee stava mettendo in scena, per esercitazione,…
L’energia come passe-partout. Huawei torna nei corridoi di Bruxelles
Huawei torna nel cuore dei tavoli energetici europei. Dopo essere stata bandita da Bruxelles per scandali di corruzione e sospetti di ingerenza politica, la multinazionale cinese è stata riammessa come “membro passivo” di SolarPower Europe, la principale lobby del fotovoltaico comunitario
Influenze cinesi in Europa. Italia e Romania sotto la lente al Senato
Al Senato questo pomeriggio si è discusso delle strategie di influenza della Repubblica Popolare Cinese in Ue con focus su Italia e Romania. Dai dati emerge come l’influenza cinese riesca a muoversi attraverso innovazioni tecnologiche, relazioni diplomatiche, strumenti linguistici e infiltrazioni di intelligence
Come Pechino adatta la sua influenza nel mondo. Ne parla il China Index
Dal Pakistan alla Cambogia, dall’Africa al Sud America: i dati del China Index 2024 raccontano un’influenza che cresce fuori dall’Europa ma trova resistenze crescenti a Bruxelles, Roma e Bucarest. Il 9 ottobre il Senato ospita un incontro dedicato ai casi italiano e rumeno
L’Ue stringe sulle coperture diplomatiche russe. E si tuffa nella zona grigia
L’Unione europea si prepara a introdurre nuove restrizioni nei confronti dei diplomatici russi accreditati negli Stati membri, nel tentativo di contrastare una crescente ondata di operazioni di sabotaggio attribuite ai servizi di intelligence di Mosca, attrezzandosi per orientarsi meglio all’interno della zona grigia
Il valzer delle spie russe si balla a Vienna
Riaperto a Vienna il bureau dell’agenzia di stampa russa Tass. Tuttavia, i background dei nuovi giornalisti e i vecchi casi di spionaggio alimentano i sospetti di un legame diretto con l’Svr
Vulnerabilità cognitive e risposte occidentali. L’analisi dell’Hybrid CoE
La guerra informativa è oggi una delle principali minacce dirette verso le democrazie liberali occidentali. Il Research Report dell’Hybrid CoE rappresenta una delle più approfondite analisi comparate sullo stato delle politiche di contrasto alla disinformazione nel contesto euro-atlantico. Ecco cosa dice
Così il Cremlino trasforma la criminalità comune in strumento di guerra ibrida in Europa
La guerra ibrida russa integra individui non integrati e devianti, criminalità organizzata e reti di contrabbando nella propria strategia di destabilizzazione interna all’Europa. Oltre 110 episodi di sabotaggi, incendi e attentati tra il 2022 e il 2025 confermano l’esistenza di un vero e proprio ecosistema di agenti asimmetrici e monouso trasformati in strumenti di pressione geopolitica
Incursioni russe nei cieli Occidentali. Mappa di un settembre ad alta tensione
Nel settembre 2025 la Russia ha moltiplicato le incursioni aeree in Europa e nell’Artico. A oggi, almeno diciotto episodi tra Baltico, Scandinavia, Mar Nero e Alaska compongono un disegno ibrido di logoramento politico e militare contro la Nato e l’Occidente

















